L’allenatore del Brighton Roberto De Zerbi, ha paralto intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha parlato di molti argomenti, soffermandosi anche sull’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri: “Allegri dice che il calcio è semplice? Non condivido. Non può essere una cosa semplice quando si affrontano 22 uomini, con tutte le variabili del caso. Soprattutto, non penso che solo chi vince possa parlare. Credo che il risultato sia l’ultima cosa… Se perdo mi girano i coglioni, ma il risultato non giustifica tutto. Ho dato la mia vita per il calcio, se mi fermassi solo al risultato, a un rigore dentro o fuori. mi sentirei una merda. Io voglio vincere con il mio stile. Lo stile è quello che sei in quello che fai”.
“Io sono consapevole di quello che so fare. Posso sembrare uno molto pieno di sé, ma sono onesto e so che non sono arrivato fin qui per caso o per fortuna. So bene che quello fatto fino a ieri oggi non conta più niente. Guardiola è stato straordinario con me. Quando sono arrivato in Inghilterra mi ha telefonato: “Se hai bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi”. Un grandissimo gesto. All’arrivo qui ero uno zero. Ora siamo amici”.
“Quando perdemmo 3-1 contro il City, il dubbio con il mio staff era se scegliere il coraggio o l’attendismo. Alla fine ho lanciato il cellulare contro il muro, urlando ai miei: “Non ho buttato dieci anni della mia vita. Cazzo! Se perdiamo, lo voglio fare a modo mio. Ce la giochiamo. Aggrediremo il City nella sua area”: Non si era mai visto prima. Lì Pep disse “Adesso ci sarà un modo nuovo di giocare contro il City, un modo prima del Brighton e un modo dopo”. Così ha detto. La settimana dopo vinciamo 4 a 1 con il Chelsea”.
“Tornare in Italia? Ad oggi non ci sono le condizioni, ma tornerò sicuro, sono italiano e amo l’Italia. Qui ho altri 2 anni di contratto e mi trovo bene, ma sono un meteoropatico. Ho bisogno del sole, della luce”.