[fncvideo id=664756 autoplay=true] TORINO – Rodrigo de Paul, centrocampista dell’Udinese, ha parlato di vari temi ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Le sue parole: “Il 10 di Di Natale? E’ un numero che mi piace, ma io la vedevo in un altro modo. Totò la sua storia l’aveva fatta e per sempre sarà lui il 10 dell’Udinese. Io volevo scrivere la mia. Quel numero mi dà fiducia. È andato tutto bene, la mia storia è scritta. Quel che dovevo dire l’ho detto al club, al procuratore. Ma non so dire di più. Ormai mi sono abituato al fatto che si parli di me. Qui però la gente mi vuole bene e io ora sono il capitano di questa squadra. Se vado in Premier League, Liga o resto in Serie A? Le guardo tutte. Ma proprio non ci ho pensato. So che ci sono squadre interessate, ma ho in testa domenica”.
Poi ancora: “Il match con l’Inter? All’andata difendemmo di squadra. Vorremmo chiudere la stagione tenendo inviolata la porta di Juan Musso. Sarebbe bellissimo. Se poi arrivasse un mio gol, su punizione, una cosa che mi manca, sarebbe stupendo. Con l’Argentina mi è vietato: tira Leo Messi, il migliore. Gotti? Il primo giorno in cui ci allenò me lo ricordo bene. A volte si allontanava per pensare. Gli ho detto subito che gli avrei dato una grande mano. È bravissimo a preparare le partite. Abbiamo fatto un bel percorso insieme. Ci siamo aiutati e ancora oggi vado nel suo ufficio a parlare di quel che amiamo: il calcio. Assist? I numeri sono importanti. Io ho sempre amato fare gli assist. E fare chilometri. Recuperare un pallone è bellissimo e questo conta. Ecco, se devo dire una cosa, lavoro per migliorarmi e diventare uno che può fare due tipi di ruolo: offensivo e difensivo. Ora penso di essere completo”.