Paolo De Paola, giornalista, ha detto la sua sulla Juve. Ecco le sue parole a TMW Radio: “Comincio dalla Juventus perché adesso è una questione di uomini, compreso Motta. Deve uscire dal vestito dell’ex giocatore, parla ancora da ex giocatore. A Bologna è andato bene, ma questa riservatezza non basta alla Juve. È stato espulso due volte, significa che qualcosa in campo lo dice, perché poi è così piatto in conferenza. Non deve essere il Conte o il Conceicao della situazione, che ha già detto di non aver mai visto un primo tempo brutto come quello del Milan di sabato. Motta potrebbe dire che la fase difensiva non può andar bene. La Juventus scappa sempre in difesa, lo abbiamo tante volte della Juve di Allegri. Non è questo il modo di difendere e vorrei che Thiago Motta lo dicesse chiaramente. Non deve rimanere da solo contro i giocatori come Fonseca, ma deve focalizzare le critiche altrimenti la gente non capisce il suo enorme lavoro. Gatti è figlio dei Bonucci e dei Chiellini e di questi passaggi all’indietro, c’è un tarlo nella difesa della Juve. Così Thiago Motta va contro sè stesso”.
Sull’esonero
“Thiago Motta ha un programma triennale, gli è stato fatto un mercato in estate e la società sta lavorando anche a gennaio. Basta con questa storia del possibile esonero, non ha senso. Non bisogna mettere in discussione Elkann, Giuntoli e Thiago Motta, punto. Gli antagonisti sono i vecchi soloni che dicono che non serve la tattica, ma servono i giocatori. Andatelo a dire a Spalletti e Conte. Oggi la tattica è tutto, toglietevi dalla testa che tutto sia deciso dai giocatori. Non mi piace quel modo schematico di pensare che la differenza la fanno solo i giocatori. Altrimenti il Paris Saint Germain avrebbe già vinto una Champions League. Il metodo caro ad Allegri è morto”.