Paolo De Paola, giornalista, ha detto la sua a Sportitalia.com, parlando della Juventus. Ecco le sue parole: “Comprendiamo la necessità della giustizia sportiva di essere celere ma in questo modo non si capisce nulla e soprattutto si trasmette un sentimento di profonda ingiustizia. Che senso avrebbe togliere quindici punti a una squadra per poi restituirglieli tutti o quasi a campionato in corso? Se togli, momentaneamente, a qualsiasi club la possibilità di raggiungere un obiettivo neghi, alterandola, la natura stessa della competizione.
Come se non bastassero i guai in casa si mette anche l’Uefa di Ceferin e degli sceicchi a condurre battaglie contro chiunque si frapponga sul loro cammino per risollevare i club dalla crisi e per uscire da un’egemonia antistorica e indegna che ha prodotto quel bel pateracchio del Mondiale in Qatar. E non parliamo solo di Juventus: sentito De Laurentiis di recente? Per carità, non chiamatela Superlega, ma un modo diverso di concepire le competizioni deve pur esserci. E ricordiamo che il periodo d’oro per il calcio cominciò proprio in quel 1986 al quale fa riferimento il presidente del Napoli quando il campionato era a sedici squadre, si giocava di meno, ma l’attesa di qualsiasi avvenimento era vissuta e narrata in altro modo.
Oggi, nel nome di un consumismo sfrenato non si apprezza più nulla e si bruciano in un lampo milioni e campioni. C’è ancora un grande desiderio di calcio e le nostre squadre in Europa stanno dimostrando di tenere testa a squadroni con ben altre risorse, ma è tempo di cambiare a tutti i livelli”.