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Il difensore della Juventus Matthijs de Ligt a parlato intervistato dai microfoni del quotidiano The Guardian, ai quali ha raccontato il suo momento le sue ambizioni: “Voglio sempre essere il più critico con me stesso. So esattamente quando ho fatto qualcosa di sbagliato. Per crescere, a volte devi accettare di aver preso le decisioni sbagliate. E sì, in quella situazione contro il Villareal avrei potuto fare meglio”.
“Alla Juve mi sento più sicuro, più calmo, riesco a leggere le situazioni meglio di prima. All’Ajax, quando avevo 15 anni giocavo come centrocampista, poi sono diventato un difensore centrale, ma non sempre capivo davvero la situazione e di cosa aveva bisogno la squadra. Il lavoro sporco è importante, per mandare via la palla, per vincere duelli. All’Ajax ero abituato a giocare lungo una linea molto alta. A volte troppo, forse. È abbastanza rischioso. Adesso alla Juventus si tratta di trovare un equilibrio”.
“Chiellini a 37 anni gioca come se stesse leggendo un libro. Pensa: “Ok, accadrà questo e poi questo”. Ovviamente non era così a 20 anni, ha imparato con l’esperienza. Si tratta anche un po’ di provare la sensazione, è qualcosa di abbastanza naturale”.
“La cosa più importante per me è vincere. Alla Juventus, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, penso che tutti saranno comunque felici. E se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un certo DNA, che è diverso in ogni club”.
“Quando ero più piccolo c’erano tante chiacchiere. Ogni piccolo errore diventava qualcosa di enorme. Ma la cosa più importante è vedere il quadro generale. Quando vinci il Golden Boy senti una certa pressione, ma come giocatore devi amarla quella pressione perché significa che sei forte”.
“La più grande qualità di Allegri è che capisce che non deve essere sempre tutto bello. Si tratta di vincere. Ed è anche la mentalità della Juve. Non importa se giochi bene, contano solo i tre punti. Passo dopo passo, capiamo di più cosa si aspetta da noi”.