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Matthijs De Ligt, difensore della Juventus e della Nazionale olandese, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di De Volkskrant:
“Vivere il calcio in Italia? In Olanda i tifosi sono appassionati e vogliono che la loro squadra vinca, ma al fischio finale è finita. In Italia tre giorni dopo si parla ancora di un rigore che non è stato assegnato. Pensano costantemente al calcio. Se la tua squadra perde contro un rivale, i tifosi vivono una settimana orribile e anche noi lo percepiamo. Ma che tu lo faccia bene o male, sei comunque un eroe per i tifosi. In Olanda ero un ragazzo normale che giocava a calcio. In Italia, come calciatore, sei al di sopra della società. Mi piace questo apprezzamento, ma è bello anche passeggiare in maniera più tranquilla per le strade dei Paesi Bassi. Ogni tanto devi eliminare il calcio, il che ti rende anche un calciatore migliore.
Cristiano Ronaldo? Il modo in cui vive il suo sport, come si tiene in forma, quanto è motivato a 36 anni… è semplicemente fantastico. Stesso discorso vale per Chiellini e anche Buffon, a 43 anni. Tutti sono super professionali. Ajax? Sono cresciuto molto mentalmente. All’Ajax si diceva che fossi cresciuto. Ma se mi confronto con allora, sono molto più maturo secondo me, e anche secondo le persone intorno a me.
Modo di vestirsi? Non mi piacciono gli abiti firmati e costosi. Sono Matthijs, sono me stesso e non mi vedranno mai andare all’allenamento con un abito su misura. La mia professione è fare il calciatore. Voglio essere una star in campo. A volte nello spogliatoio ridono di me per il modo in cui mi vesto, ma non mi interessa. Finché sposo il mio comportamento e sono ben vestito, sono soddisfatto. La cosa più importante per me è fare bene sul campo, così ti rispettano anche se non indossi certi vestiti”.