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Mancano poche ore ormai al fischio di inizio della terza partita del girone di Champions per la Juve che, dovrà fare visita ai russi dello Zenit. Juve che va a caccia della sua sesta vittoria consecutiva, dopo quelle ottenute contro Spezia, Samp, Torino, Chelsea e Roma. Per farlo, Allegri si affiderà molto probabilmente alla coppia d’attacco composta da Morata e Chiesa, con Paulo Dybala ancora costretto a stare lontano dai campi.
Ad analizzare la sfida di San Pietroburgo è stato un ex giocatore dello Zenit. Si tratta di Danny che, in passato fu vicino anche ad un trasferimento alla Juve, saltato poi per altri obiettivi di mercato della Vecchia Signora, come dichiarato dall’ex centrocampista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
“Nel 2009 sono stato a un passo dai bianconeri. Il d.s. era Alessio Secco, mi chiamò diverse volte per chiedermi disponibilità. Io ero allo Zenit, ero felicissimo, dissi di sì. La scelta era tra me e Diego, ne parlai anche con Tiago, ma alla fine hanno preso il brasiliano e io sono rimasto a San Pietroburgo. Il punto di forza dello Zenit? Un grande attacco. Dzyuba e Azmoun sono temibili. I russi sono una squadra veloce, da contropiede, davanti sanno fare male. Sono più forti dell’anno scorso. Dzyuba? È una leggenda in Russia, il pericolo numero uno per la Juve. Segna, fa segnare, è alto, spigoloso, davanti le prende tutte. Se Azmoun ha fatto tanti gol lo deve anche lui. Sono un tandem perfetto lì davanti. Artem è il più forte della squadra, occhio. Se Ronaldo ha fatto bene a lasciare la Juve? Secondo me sì, aveva finito un ciclo. In bianconero ha dato tutto, segnato molto, scritto la storia, vinto trofei. Giusto cambiare squadra. Un pronostico per stasera? Dico un pareggio. Non è così scontato che vinca la Juve, anzi”.