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In una Juventus che sta risalendo sempre più la china, Danilo è uno dei protagonisti più positivi. Nella prima parte della stagione ha avuto problemi muscolari agli adduttori che lo hanno tenuto ai box per diverse settimane. Ma da quando è tornato a disposizione, Allegri difficilmente rinuncia al brasiliano. Impegnato nel suo ruolo di terzino destro, ha avuto modo anche di giocare sulla fascia opposta e da centrale adattato in un momento di grave emergenza difensiva. Completo, solido, maturo: una sicurezza per il tecnico bianconero.
Il numero 6 juventino si è raccontato ai microfoni di Dazn, in un’intervista dal titolo ‘Danilo, un brasiliano di montagna‘, quinta puntata del format ‘Culture‘. L’ex Manchester City ha parlato del suo gol di Bergamo, che ha dato il pareggio alla Juve nel recupero della fondamentale sfida contro l’Atalanta: “Quello è il tipo di cose che senti prima. Sono andato in area perché avevo quella sensazione. Dybala ha tirato l’angolo con una bella linea e ho fatto un gol che per noi è stato tanto importante“.
Danilo poi ha parlato delle sue origini. Il difensore bianconero è nato a Bicas, una cittadina nello stato del Minas Gerais, in una regione di montagna: “Quando pensi ai brasiliani ti viene in mente Rio De Janeiro, invece io sono andato in spiaggia per la prima volta a 17 anni. Sono nato in una città piccola, dove tutti si conoscono. Appena posso torno sempre a casa“.
Il nazionale brasiliano ha parlato poi delle sue caratteristiche tecniche e del suo percorso calcistico: “All’inizio della mia carriera volevo essere il tipico terzino brasiliano che spinge e prova le giocate, ma poi la vita cambia e bisogna adattarsi. Lavorando con Guardiola ho imparato tanto: con lui si fa un corso da allenatore. Sono arrivato qui nel momento giusto“.
Sul suo rapporto sulla Fede: “Prego molto durante le mie giornate per ringraziare Dio di quello che mi ha dato“.