Dalot: "CR7 mio idolo da bambino. Se la Juve pensa di aver già vinto con il Porto commette un errore" - JuveNews.eu

Dalot: “CR7 mio idolo da bambino. Se la Juve pensa di aver già vinto con il Porto commette un errore”

Il giocatore del Milan ha parlato

TORINO – Diogo Dalot, difensore del Milan, ha parlato in una lunga intervista a Sportweek anche di Juventus e Cristiano Ronaldo: “Champions per la Juve? La Juve commette un errore se pensa di aver già vinto. Il Porto se la gioca. Ha una grande opportunità per dimostrare di essere all’altezza delle più forti. È vero che non arriva a una finale o semifinale da tantissimo tempo, però è sempre lì. Ronaldo? È successo quest’estate con la nazionale. Noi dell’Under 21 eravamo nello stesso albergo dei grandi. Era da tanto che volevo conoscerlo, per me è sempre stato un punto di riferimento, il mio idolo da bambino. E spero di poter condividere con lui altri momenti, soprattutto in campo, con la maglia del Portogallo”.

Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo

Poi sul Milan: “Scudetto? È normale quando fai tanti punti e nello spogliatoio ci sono giocatori, o ex, vincenti come Zlatan o Bonera e Dida. La cosa importante è mantenere l’equilibrio. Se ci riusciamo, sono convinto che lotteremo fino in fondo per il titolo. Se l’età conta? Penso di sì. Noi giovani siamo più disponibili al confronto col nuovo. Il fatto di conoscere da anni Leao e di essergli amico mi sta aiutando molto, ma sono stato fortunato anche nell’aver trovato un gruppo di giocatori e uno staff tecnico che sono come una cosa sola. Questo ha accelerato il mio ambientamento. Pioli? La sua capacità di comunicare con i giocatori, facendo sentire utile e speciale ciascuno, sia che giochi tutte le partite, sia che scenda in campo una volta al mese. Come tecnico sta facendo un lavoro fantastico. La classifica di Serie A parla per lui. Calcio italiano? A livello fisico e di intensità di gioco il calcio italiano è certamente più impegnativo rispetto al portoghese, ma noi che arriviamo da quello abbiamo già dimostrato di saperci adattare a contesti diversi. È quello che sto facendo io qui, e per me rappresenta un motivi d’orgoglio”.

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