D'Agostino: "Cuadrado è uno dei più forti nel suo ruolo. A 21 anni era..."

D’Agostino: “Cuadrado è uno dei più forti nel suo ruolo. A 21 anni era…”

Juan Cuadrado
Gaetano D'Agostino, ex calciatore, ha analizzato le situazioni di Cuadrado e Perin, suoi ex compagni di squadra.

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Gaetano D’Agostino, ex calciatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a Juventusnews24, parlando di Cuadrado e Perin, suoi ex compagni. Ecco le sue parole sul colombiano: “In questo momento i terzini destri, i giocatori di fascia, costano più degli attaccanti. Chi li ha deve tenerseli stretti. Finché hanno gamba, finché creano superiorità numerica e sono determinanti tutto l’anno bisogna tenerseli stretti. E Cuadrado è uno di questi, sia negli assist sia nei gol. Ha imparato a fare il terzino perché fino a qualche anno fa aveva delle amnesie dal punto di vista difensivo, ora è diventato un giocatore completo. Attualmente è uno dei più forti in quel ruolo.”

Ancora sull’ex Fiorentina: “La cosa che mi colpì d’impatto era la capacità di saltare l’uomo. Però, in gergo calcistico, diciamo che era “tutto fumo”: a 21 anni, sudamericano, voleva farsi vedere. Non puntava per determinare, ma lo faceva per lo spettacolo, però non lo prendevi. Aveva la stessa rapidità di muovere il corpo e spostare la palla che ha tutt’ora, però anche se tu sai che lui fa quella cosa non sai quando. Ti fregava sempre nel tempo. Vista la sua evoluzione negli anni, è diventato un laterale favoloso, ed è uno dei pochi al mondo insieme ad Alexander-Arnold che sa crossare. Anche con l’uomo davanti a pochi metri, con l’opposizione, è in grado di crossare ed è un’arma importante per la squadra.”

Su Perin: “Mattia è un portiere forte, reattivo. L’ho conosciuto a Pescara ed era veramente matto, però forte. Non è facile per lui scegliere se essere protagonista in un’altra società o essere un secondo importante alla Juve, perché comunque sei alla Juve. Non è una scelta facile. Fisicamente ha avuto dei problemi al ginocchio negli anni, e credo che ora, se integro, avendo un fisico longilineo fino ai 36/37 anni può dire la sua. Dipende anche dalla Juventus se vuole prendere un vice Szczesny, se Szczesny va via: io a 30 anni rimarrei la Juve, a meno che non mi chiamino la Lazio, la Fiorentina ad esempio. Ma se devo andare a salvarmi, a prendere 3 gol a partita, resto alla Juve.”

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