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Il gesto di stizza contro la Serbia di Cristiano Ronaldo, che si è visto negare un gol evidentissimo ad occhio nudo, è oggetto di discussione da diversi giorni. In molti sono intervenuti sulla questione, soprattutto dopo che il Capitano del Portogallo ha fatto un lungo post sui social network, sottolineando il fatto che quel gesto, con cui ha scagliato per terra la fascia da capitano, non era rivolta contro il proprio Paese e contro i compagni di squadra, ma è stato un gesto impulsivo e di protesta per un gol non dato. In merito a questo, sono intervenuti sia l’allenatore portoghese Fernando Santos che il centrocampista Ruben Neves, che hanno difeso il cinque volte pallone d’oro alla vigilia del match contro Lussemburgo.
Il commissario tecnico del Portogallo, Fernando Santos, non ci ha pensato due volte prima di difendere il suo capitano: “Cristiano Ronaldo è un esempio nazionale. Tutti i giocatori dicono che è lui l’esempio da seguire. A ogni nuovo convocato chiedete come sia, e tutti rispondono la stessa cosa: è un esempio, per il lavoro e la carriera. È un esempio per tutti, anche nella sua vita quotidiana. Se Cristiano avesse offeso l’allenatore della Nazionale, i suoi colleghi o la Federazione, allora sì che dovremmo pensare a togliere la fascia di capitano. Ma non è successo niente di tutto ciò”.
In linea con il pensiero dell’allenatore è anche il centrocampista del Wolverhampton Ruben Neves. Il giocatore ha risposto ad una domanda su Cristiano Ronaldo sul gol fantasma del capitano contro la Serbia: “Non si è scusato e non deve farlo. È un capitano esemplare per tutti. Abbiamo tutti avvertito la stessa frustrazione che ha provato in quel momento, è stato un momento difficile. Conosciamo molto bene Ronaldo e sappiamo cosa può darci. ogni giorno”. Sicuramente CR7 può contare su un gruppo unito intorno a lui.