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Vlahovic arrivò in Italia giovanissimo, nel 2017. A scoprirlo fu Pantaleo Corvino, al tempo direttore sportivo della Fiorentina. Intervistato da La Gazzetta dello Sport. l’ex ds ha rivelato: “Quando lo acquistai vidi le potenzialità di chi poteva diventare un grande giocatore. Vale per lui come per tanti altri calciatori presi, parecchi di loro in questi ultimi anni hanno lasciato la maglia viola in cambio di grandi cifre. Ogni società fa le sue scelte economiche e sportive: per i bilanci e per la classifica. Mi limito a dire che sono molto soddisfatto che il lavoro svolto sia stato giusto e che oggi frutti così tanto…”.
“In giro venne detto che occupavo l’ultimo posto da extracomunitario con un ragazzo di 17 anni da mettere in Primavera, pagato 1,5 milioni di euro e con l’ingaggio in anticipo rispetto al suo ingresso in prima squadra – ha continuato Corvino. Era vicinissimo al Borussia Dortmund; lo volevano anche Arsenal, Juve e Atalanta. Per non perderlo andai a Belgrado per conoscere la famiglia, che poi portai a Milano. Ma non solo Dusan, abbiamo lasciato in dote una rosa di qualità, tanti talenti, un club sano, un settore giovanile di primo livello e investito sulla Fiorentina donne”. Ora Dusan e Chiesa sono alla Juve: “Mi aspettavo che ogni grande club li volesse. E la Juve è un grande club“.
La Fiorentina ha sostituito il bomber serbo con Cabral: sarà all’altezza? “Lo auguro ai tifosi. La plusvalenza economica c’è stata, ora serve il lavoro di Italiano che sono sicuro inciderà molto. Certo, come Vlahovic ce ne sono pochi. Lui è un top“. Chiosa finale sul prossimo campione del vivaio viola: sarà uno tra i già noti Castrovilli, Dragowski o Milenkovic? “Preferisco indirizzare la risposta sul settore giovanile, lasciato vincitore della Coppa Italia. Nomi? Più di qualcuno, figli di quel lavoro fatto insieme a una squadra di collaboratori scelti che mi hanno affiancato in tutti quegli anni, grazie alla fiducia e alla visione dei Della Valle”.