[fncvideo id=670034 autoplay=true] Il sito web ufficiale della Juventus ha pubblicato un articolo sul proprio sito web in cui ricorda tutti gli stadi bianconeri fin dalla creazione del club: “Lo stadio viene progettato e costruito dall’Architetto Gino Olivetti, noto anche per essere stato fondatore e primo Presidente della Confindustria. E’ il primo impianto del suo genere a essere costruito in cemento armato, con una capienza di 25 mila spettatori. Quello di Corso Marsiglia è un impianto importante, per la nostra storia. Perché qui si festeggia non solo il secondo Scudetto bianconero, ma ne vengono vinti altri tre dal 1930 al 1933: è l’inizio del Primo Quinquennio, da molti definito il “Quinquennio d’Oro”.E’ la Juve della prima formazione che viene recitata come una litania: CombiCaligarisRosettaFerrariBorel. E poi, come se non bastasse, ci mettiamo anche Monti, Cesarini, Mumo Orsi, e tanti altri. Una Juve imbattibile, che completa un ciclo fino a pochi anni fa mai eguagliato.
Stiamo per affrontare un nuovo trasferimento, dunque. E stavolta si tratta di un luogo destinato a diventare stabile. Il 15 maggio 1933 viene inaugurato, in piazza D’Armi (notate come tutte le sedi bianconere continuino a ruotare nelle stesse zone della città, come abbiamo anticipato poco fa) un impianto che, nei suoi obiettivi, vuole contenere fino a 65 mila persone. E che, nei decenni, ci riuscirà…”. Proprio oggi Jean-Claude Blanc, attuale direttore generale del PSG, ha elogiato l’Allianz Stadium ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Un momento di grande emozione perché fu l’inizio di una nuova fase, e la fine di un processo di ricostruzione, dopo Calciopoli. Lo stadio è simbolo della rinascita della Juventus, del lavoro svolto per riportala ai vertici. E in tempi da record: il cda varò il piano nel febbraio 2008, solo 18 mesi dopo la retrocessione. Fu un segnale di coraggio da parte della proprietà che dimostrava la determinazione di tornare ai massimi livelli con un nuovo impianto. Quello della Juve è un atto di rinascita di una squadra tornata in alto, più forte di prima.
Volevamo qualcosa di unico per il club che appartiene alla stessa proprietà da più tempo al mondo, in una città particolare come Torino. Dal lato sportivo volevamo uno stadio che rendesse la nostra squadra quasi imbattibile, intimidendo gli avversari con la vicinanza degli spalti al campo. I giocatori vedono in faccia familiari e tifosi. Una pressione enorme per gli ospiti che prima dello spogliatoio passano davanti alle repliche dei trofei della Juve. Volevamo grande osmosi tra pubblico e squadra, con le panchine per la prima volta in tribuna. E poi volevamo uno stadio dal tocco elegante grazie a Pininfarina e Giugiaro, che generasse 30-50 milioni di euro in più all’anno per creare un vantaggio competitivo reale. Così la Juve ha dominato per un decennio”.
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