Avrebbe mai pensato sei mesi fa di ritrovarsi in Premier con Lukaku e Ronaldo?
“No, assolutamente. Non pensavo potesse finire la mia avventura nerazzurra”.
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Il tecnico del Tottenham Antonio Conte ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, con uno sguardo alla sua carriera in panchina passata, presente e futura: “Ricreare il ciclo della Juve è stato duro, perché ce la giocavamo contro il Milan di Ibra, Nesta e Thiago Silva; contro l’Inter del Triplete e il Napoli di Cavani, Lavezzi e Hamsik… Ma il vero capolavoro è stato lo scudetto con l’Inter. In due anni abbiamo rovesciato una monarchia sportiva. Se non ci fossimo stati noi a interrompere il ciclo bianconero, la Juve sarebbe ancora lì davanti. Quando batti qualcuno, ne mini le certezze”.
Avrebbe mai pensato sei mesi fa di ritrovarsi in Premier con Lukaku e Ronaldo?
“No, assolutamente. Non pensavo potesse finire la mia avventura nerazzurra”.
Più stupito della partenza di Romelu o di CR7?
“Sono situazioni diverse. Ma quando si crea l’opportunità di tornare da protagonisti in Premier è difficile dire no. Sicuramente la loro partenza ha impoverito il calcio italiano. Sono due stelle”.
E ha avvantaggiato magari la fuga in vetta di Milan e Napoli… Come vede la corsa scudetto?
“Al momento sembra una corsa a tre insieme all’Inter. Ma ora sono impegnato a pensare a chi lotta al vertice in Premier…”
Ce la faremo a qualificarci?
“Spero di sì. C’è solo un avversario da temere: il Portogallo. È una squadra forte, piena di giocatori di qualità, non solo Ronaldo. Le altre non mi preoccupano, ma con loro la sfida è alla pari. Abbiamo vinto un Europeo stupendo tutti, anche noi stessi. Quando imprese così, un po’ impreviste, accadono vuol dire che tutto ha funzionato alla perfezione e le stelle erano tutte allineate. Durante il percorso europeo sono cresciuti entusiasmo e fiducia. Ci siamo meritati gli episodi favorevoli: la palla che prende il palo ed entra, il gol di Arnautovic annullato per un niente, il giocatore che si fa male e chi lo sostituisce risolve la partita, le sfide con Spagna e Inghilterra vinte ai rigori… Dopo che diventi campione però, crescono le pressioni, gli altri contro di te giocano la partita della vita, le aspettative crescono. E magari ti capita che la palla dopo aver preso il palo stavolta esce, che il gol avversario è valido e che sbagli due rigori con la Svizzera tirati da uno, Jorginho, che non li sbaglia mai. L’Italia deve recuperare la magia, l’alchimia giusta, la rabbia. E sperare che le stelle tornino ad allinearsi”.
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