[fncvideo id=662769 autoplay=true] TORINO – Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria di ieri contro il Crotone anche del suo passato alla Juventus: “Sono due situazioni di difficoltà enorme, da una parte e dall’altra. Avevo ottenuto la qualificazione con lo Spezia e mi chiamarono alla Juve, che era arrivata settima. Sono stato fortunato perché nel momento in cui ho iniziato quel percorso ho trovato un presidente tifoso come Agnelli e abbiamo battuto il Milan di Ibra, Gattuso e Nesta e l’Inter del triplate. Oggi con l’Inter ho fatto la scelta più difficile. Tanti si sarebbero nascosti dietro la storia e dietro tante cose. Io sono arrivato e mi sono messo in discussione. Rimango tifoso di tutte le squadre che ho allenato e oggi sono tifoso della squadra per cui difendo i colori. Non è stato semplice entrare nel cuore di tutti i tifosi interisti, non so se oggi sono nel cuore di tutti. Ma ho sempre dato tutto per questa squadra, così come ho sempre dato tutto per le squadre che ho allenato anche in passato. Questa volta mi sono messo in discussione in maniera ancora più importante, ma adesso che soddisfazione”.
“Il campionato che stiamo facendo è figlio della crescita costante che questa squadra ha avuto sotto tutti i punti di vista, anche di mentalità e condivisione. I calciatori la vivono intensamente, chi gioca, chi è in panchina, chi è stato meno coinvolto, sono tutti dentro e abbiamo fatto qualcosa di straordinario e stiamo riuscendo nell’impresa di far cadere un regno che durava da 9 anni. Questi ragazzi meritano tutte queste soddisfazioni e complimenti a loro. Dopo la partita contro il Verona gli avevo detto che in caso di vittoria contro il Crotone gli avrei dato un giorno libero. Abbiamo bisogno di stare con le famiglie perché è stato tutto molto intenso. Ci godremo la partita con i nostri familiari, in modo molto sereno. Poi non è giusto dipendere dagli altri perché abbiamo un grande distacco e non vogliamo chiedere niente a nessuno perché non ce n’è stato bisogno e non ce ne sarà bisogno”.