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Oggi 14 marzo Nicolas Anelka compie 43 anni. L’ex attaccante di PSG, Real Madrid e Arsenal è stato ed è ancora il simbolo del calciatore genio e sregolatezza, proprio come il titolo del documentario ispirato alla carriera del francese. Anelka nasce calcisticamente nel Paris Saint Germain, club con cui esordisce nel 1996. Dopo due stagioni la punta passa all’Arsenal, sotto la guida di Arsene Wenger, ma anche qui la sua esperienza dura solo tre stagioni, prima di passare al Real Madrid e di tornare ancora al PSG. Sia in Francia che in Spagna l’attaccante classe ’79 non si fa ben volere da allenatori e compagni, a causa dei suoi comportamenti poco professionali. L’avventura al Liverpool dura ben poco, mentre quella al Manchester City è forse una delle parentesi più fortunate della sua carriera.
Dopo il triennio con i Citizens, Anelka va in Turchia al Fenerbache e poi al Bolton, dove con buone prestazioni si conquista la chiamata del Chelsea. Nei Blues il francese vivrà una seconda giovinezza, vincendo la Champions League e segnando con una continuità mai avuta in carriera. Dopo una brevissima esperienza in Cina, ecco il passaggio alla Juventus, che in quel momento, nel calciomercato invernale 2013, era alla ricerca di una punta per completare il reparto offensivo.
Antonio Conte, allenatore dei bianconeri in quella stagione, fu ben felice di accoglierlo in bianconero, ma si fa difficoltà a ricordarsi della sua avventura a Torino. 3 sole presenze, 2 in Serie A una in Champions League, per un totale di 55 minuti disputati. A giugno dello stesso anno l’addio fu inevitabile, Anelka si trasferì al WBA e poi concluse la sua controversa carriera in India, al Mumbay City. Il francese, dopo il ritiro, ha provato la carriera da allenatore, ma per il momento, senza molta fortuna, viste le esperienze fallimentari in Cina e India, terminate dopo pochissime partite.