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Giorgio Chiellini, capitano e difensore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni ad Amazon Prime Video, trattando diversi temi e periodi della sua carriera. Ecco le sue parole sulla finale di Cardiff del 2017: “Lì è andata male lo stesso, abbiamo perso, ma essere in campo è diverso: riesci a trasformare tutta la tensione e tutto il resto, quella è la partita più importante che vorrei rigiocare ma non ho rimpianti. Sono arrivato qui nel 2005, sono riuscito a vedere la crescita della nostra Juve, abbiamo vissuto insieme tantissimi momenti belli e anche tanti difficili che ci hanno permesso poi di avere quella spinta in più per arrivare a vincere. Paradossalmente gli ultimi anni sono quelli che mi sto godendo di più.”
Su Vlahovic: “Ha portato una ventata di entusiasmo a tutti: tifosi, giocatori, dipendenti. Dusan è un giocatore che sposta gli equilibri, che ci dà tanto anche come caratteristiche tecniche, era quello che mancava perchè dopo Mandzukic non abbiamo più avuto una prima punta così di peso. Avevamo Gonzalo che è un giocatore eccezionale, con caratteristiche diverse, ma non avevamo una prima punta come lui, era sempre un adattamento, ha dato tanto Alvaro a cui però piace più giocare con un centravanti, ci ha giocato Paulo ma anche lui vorrebbe un centravanti, e lo stesso vale per Cristiano. Adesso questa squadra ha un suo numero 9, anche se ha il numero 7 sulle spalle, e ha trascinato un po’ tutti… Poi ha 22 anni e una gran voglia di diventare il numero uno.”
Sulla carriera: “Onestamente io sono già oltre quello che pensavo, dopo il ginocchio era una sfida riuscire a rientrare, però avevo questo Europeo che mi ballava nella testa, di finire per arrivarci… Fosse stato nel 2020 non ci sarei arrivato, non stavo ancora bene, quindi sono già andato oltre quello che era. Potevo finire l’anno scorso con la Nazionale, mi è venuta voglia di continuare e adesso la vivo alla giornata. Ora ho questo sogno del Mondiale, speriamo di raggiungerlo e di godercelo da fine marzo e in inverno, poi si vedrà. Questa è casa mia, penso che mi piacerebbe finire in modo decoroso, come sto facendo. Poi si vedrà. Di base mi piacerebbe più fare il dirigente che l’allenatore, ma la vita è piena di sorprese. Lo capirò con il tempo”.