Allegri in conferenza stampa: "Deciderò domani la formazione, ho ancora le idee confuse". - JuveNews.eu

Allegri in conferenza stampa: “Deciderò domani la formazione, ho ancora le idee confuse”.

La conferenza stampa dell'allenatore bianconero

L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, ha presentato la super sfida di domani contro il Chelsea nella conferenza stampa di oggi. Insieme a lui anche il capitano della Vecchia Signora Giorgio Chiellini.

Parla Chiellini…

SULLA PARTITA – “Domani secondo me sarà la gara più semplice del ultime che abbiamo giocato. Domani giochiamo la prima partita in casa contro i campioni d’Europa e sarà tutto molto stimolante. Sono convinto che faremo una grande partita. Per adesso in Champions League non abbiamo ancora preso gol e speriamo sia di buon auspicio. Sicuramente non dobbiamo concedere le ripartenze ala Chelsea”.

SUL DUELLO CON LUKAKU – “È Limitante parlare solo di noi due. Dobbiamo concedere pochi spazi a lui, Havertz, Werner e a tutti i loro centrocampisti e giocatori offensivi. In certe zone diventano immarcabili per il 99% dei difensori. Dobbiamo stare attenti a bloccare il più possibile i loro attacchi e Lukaku in primis. Il belga è stato pagato tanto e si sono rinforzati pur essendo i campioni d’Europa”.

SUL CAMMINO DELLA JUVE IN CHAMPIONS – “L’importante è passare il turno poi da marzo entrano in gioco tanti fattori diversi ed inizia una vera e propria stagione diversa in cui tutto può cambiare. In campionato e Coppa è inutile pensare dove saremo, noi dobbiamo pensare solo a lavorare e migliorare. Siamo consapevoli delle nostre qualità con la giusta consapevolezza”.

SUI GIOVANI “Credo che siamo una squadra esperta, tranne qualche ragazzo. Chiesa ha già giocato questo tipo di  partite e adesso forse solo Locatelli è alla prime di Champions. Io fremevo e non vedevo l’ora di giocare queste gare. Giocando contro i campioni capisci cosa ti manca, poi devi lavorare quotidianamente che devi crescere”.

Parla Allegri…

SULLA FORMAZIONE –  “Ho le idee confuse… Scherzi a parte abbiamo fatto un buon allenamento durante questa settimana. Rabiot  sta bene e a parte Ramsey che è out, gli altri sono tutti a disposizione. Domani mattina deciderò la formazione, ma ci vorrà una gara tecnica.  Loro sono molto solidi Tuchel ha fatto un grande lavoro e sono molto bravi a fare contropiede, molto forti sulle palle inattive e per noi sarà un bel test soprattutto su quelle, magari domani non prendiamo gol. Servirà pazienza, sarà difficile trovare varchi e dovremo star bene in campo”.

SU RABIOT – “Anche lui è sulla falsa riga di Bernardeschi. La differenza nei giocatori, alla Juventus uno difficilmente può essere discusso. La differenza nella carriera passa nella testa, dall’obiettivo personale al servizio della squadra. Dalla voglia di migliorarsi e mettersi in discussione. Dagli allenamenti, dalla cattiveria che ci mettono. La carriera passa da lì, fa quello la differenza. Quanti giocatori bravi si sono persi? Perché mancava un pezzetto. Io fossi in lui sarei arrabbiato con me stesso, è il terzo anno qui, avrà fatto dieci gol in due campionati. Non esiste! Deve partire prima, calciare Ha fatto una buona partita, ha ottime potenzialità inespresse. Ha un motore talmente importante a livello di gamba, che gioca ogni tanto da fantasista. Ma non è il suo ruolo. Deve fare partita di sostanza, ma poi arriva al tiro in un certo modo. Con la Samp buona partita, così come ha fatto quando è stato chiamato in causa. Tutto parte dalla testa, dalla cattiveria nel giocare nelle partite. Quando hai soprattutto la palla”.

SU DANILO – “Domani gioca. Vi ho dato anche un premio. Più avanti? Non so se giocherà col Torino… in mezzo? Vedremo, non lo so!”

SUL CENTROCAMPO – “ Arthur è’ ancora parecchio indietro. Ha fatto test fisici, nella sosta giocheremo due amichevoli e cercheremo di metterli in condizione in breve tempo e per far giocare chi ha fatto meno. Una mia convinzione è sempre stata che Bentancur sia cresciuto tanto. Domenica poteva fare gol, ha fatto fare grande parata ad Audero. Da solo, per me, non può fare la regia di una squadra. Ha bisogno di una collaborazione. E Locatelli può dargliela e se la dividono. Locatelli non è pronto per farla da solo. Quando sono insieme possono arrivare al 100%”.

SULL’ATTACCO KEAN E CHIESA – “Responsabilità non ne deve avere. Deve giocare una partita e fare gol. Una cosa che sa fare è fare gol. Calcia bene, attacca bene la profondità, chiude bene l’azione. Deve migliorare quando deve giocare con la squadra. Sui controlli, la tecnica. Diciamo sui ruoli. Per l’età che ha, ha già una bell’esperienza. Mi aspetto ciò che sta facendo e ancora meglio. Credo che abbia fatto molto bene perché per arrivare alla Juve e fare un’annata così non era semplice. Poi l’Europeo ha segnato gol decisivi e questo l’ha messo nella condizione in cui non è più un ragazzo, si è assottigliato il margine d’errore. La crescita non ha ampio raggio, ma s’è accorciato. Quest’anno è più importante e più difficile”.

CLAUSOLA CHAMPIONS – “Ce l’ho! E’ un’ambizione, è un desiderio. Ognuno di noi deve avere un’ambizione, così si fanno cose eccezionali. Sarà una serata magnifica a prescindere da come finirà. Bisogna avere l’entusiasmo, la voglia, l’emozione di giocare queste partite. E’ questo che ti porta a fare cose straordinarie. Tutti lavorano per fare il massimo, solo così si arriva in cima. Porsi l’obiettivo di passare il girone… no, niente! Il desiderio nostro è arrivare in finale, poi non so se ci arriveremo. Ma è un obiettivo che bisogna andare a prendere, uguale lo scudetto. E’ questo che fa la differenza, è ambizione personale, è amor proprio, per stare in una grande squadra. Non è poi che si può vincere sempre, perché è una cosa straordinaria. Però è quello. E’ il desiderio che dobbiamo avere”.meglio…. sono tutte cose che deve migliorare. Credo che quest’anno lo farà”.

COSA SI ASPETTA DAI GIOVANI – “Tanto giovani non sono… chi ha meno esperienza internazionale, mi aspetto e l’ho detto anche alla squadra: voglio vedere una bella partita tecnica, pulita, ci vuole pazienza e bisogna divertirsi a giocare queste partite. Hanno stimolo, attenzione naturale altrimenti saremmo folli. Ma serve una partita internazionale. Abbiamo davanti una squadra che se sbagli una volta ti castiga”.

SULLA PREMIER – “C’è una cultura diversa in Inghilterra: non ho mai allenato lì, ma vedendo le partite e i racconti la gente che va allo stadio tifa per la sua squadra e non contro gli altri. La gente va allo stadio per tifare la propria squadra e incitare i giocatori, in Italia è diversa: si va a tifare contro. Che loro abbiano più risorse economiche, è un dato di fatto. 3 miliardi e 6, il prezzo di vendita della Premier. C’è poco da fare. Gli italiani ci provano comunque, si arrangiano, è nel dna della nostra Nazione. Non dobbiamo diventare Spagna, Francia o Germania. Siamo l’Italia, piaccia o non piaccia. Si può migliorare. Anche le strutture sono diverse, noi ci avviciniamo ai tedeschi ma non agli inglesi. Le partite son belle. Mi piace imparare e ascoltare. Lo 0-0 a tanti non piace perché magari non colgono il dettagli nel difendere… i difensori sono uguali agli attaccanti quando fanno belle partite. Mi sono chiesto perché tutti questi gol: sento parlare che è cambiato il calcio, e può essere. Ma lo valuteremo tra un anno”.

 

 

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