L’ormai ex difensore della Juventus Giorgio Chiellini ha parlato intervenendoin una diretta Instagram organizzata Dall’Istituto Statale di Istruzione Superiore Niccolini Palli di Livorno: “L’appartenenza alla città è molto forte, è stata casa fino a 20 anni, ho vissuto lì l’adolescenza, avendo la fortuna piano piano di iniziare la carriera. Mia moglie è livornese, come gli amici, quando posso torno sopratutto perché mi manca il mare. A Torino si sta benissimo, ma il mare di Livorno mi manca“.
“Ho sempre pensato di fare l’Università, ho avuto difficoltà con gli orari, a Torino ho risentito questa voglia, sono andato in facoltà e ho trovato disponibilità, ho finito la triennale in 4 anni, la magistrale in più tempo ma avevo molti impegni, era più difficile. Sono orgoglioso del percorso che ho fatto, mi piace studiare”.
“Il mio miglior nemico è Ibrahimovic, per farmi rispettare appena arrivato a Torino ho dovuto dimostrare di non aver paura, ho cercato di farmi rispettare, ho con lui un buonissimo rapporto. In campo non ci siamo mai risparmiati, ma fuori nutriamo una grande stima, sono contento che a 40 anni riesca ancora a dire la sua”.
“Il saluto allo Juventus Stadium, la famiglia in tribuna, è stata una serata emozionante, forse quella più emozionante della mia carriera, a compimento di tutta una storia che mi ha dato tante soddisfazioni. In campo, la vittoria dell’Europeo è stata qualcosa di unico. La Nazionale batte anche la Juve, con tutto l’amore e il rispetto che ho per la Juve, perché abbatte tutto il tifo per le squadre diverse, e vedere tutta la Nazione festeggiare dopo il Covid, a 37 anni dopo i problemi che ho avuto, mi ha dato tante emozioni”.
“Mi piacerebbe un’esperienza all’estero ma devo valutare pro e contro: lasciare Torino, spostare la famiglia con bambini piccoli, che sono ancora in una fase di pensieri, devo valutare bene. Era destino finire a Firenze, era bello che finisse così, in una città importante per me”.
“Le sconfitte sono state tante, ma da queste si deve sempre imparare. Più vai avanti più le sai gestire, ho sempre cercato nuove energie nell’affrontare chi mi aveva battuto. Le squadre che mi hanno battuto di più sono la Spagna e le spagnole, di batoste ne ho prese ma ho sempre trovato lo stimolo per continuare. Sono più quelle che ho perso di quelle che ho vinto, ma mi sono tolto le mie soddisfazioni. L’educazione alla sconfitta si impara con il tempo”.
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