Cerri: "Alla Juventus mi sono sentito un pesce fuor d'acqua"

Cerri: “Alla Juventus mi sono sentito un pesce fuor d’acqua”

Leonardo Cerri ha parlato della sua esperienza tra le fila della Juventus: l'attaccante avrebbe spiegato di sentirsi di troppo in bianconero

Intervistato per Cronache di Spogliatoio, Leonardo Cerri ha parlato della sua esperienza alla Juventus. Ecco le sue parole: “Vi dico la verità: il primo giorno in cui ho messo piede nel mondo Juventus, mi sono sentito un pesce fuor d’acqua. Ero consapevole delle mie capacità, ma arrivare in una società come questa trovandomi compagni come Miretti o Soule è tutt’altra cosa. Mi sono sentito fuori contesto per tutto: organizzazione, strutture, qualità. Non ero abituato a quella perfezione. Inizialmente ero combattuto perché c’erano tante squadre, ma è cambiato tutto il giorno in cui la Juventus mi ha invitato a vedere le strutture. Quando sono andato via, mi sono seduto in macchina accanto a mia madre e le ho detto: ‘Questo è il mio posto’. Un giovane non può che crescere bene passando per una società del genere”.

Cerri: “Alla Juve imparato poco ma osservato molto”

Alberto Cerri con la maglia del Parma

L’attaccante, oggi in forza al Como, ha proseguito: “La mia prima foto su Instagram è in un torello fra gli applausi di Cristiano Ronaldo. Ce l’hanno scattata nel primo vero allenamento con la prima squadra. Era ai tempi dell’U17: a volte capitava ti chiamassero per fare qualche pressione, ma non una seduta vera e propria. Quel giorno eravamo 7-8 ragazzi, ma poi io e un altro compagno siamo stati chiamati: ‘Venite, oggi vi allenate con la prima squadra’. Sono sincero: quando mi sono ritrovato nel torello o fare qualche azione d’attacco con lui, le gambe mi tremavano. Ritrovarsi a quell’età ad allenarsi e scambiarsi il pallone con uno dei più forti della storia è una bella botta emotiva. Ero piccolo, non sono mai riuscito a parlare troppo con loro. Ma ogni volta che potevo allenarmi con loro cercavo di rubare con gli occhi: c’era gente come Higuain, Mandzukic, CR7. Bastava che mi mettessi a bordocampo a guardarli per imparare milioni di cose in una sola ora d’allenamento”.

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