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L’ex giocatore della Juventus Franco Causio ha commentato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport il mercato della Juventus e le operazioni compiute in questi giorni dai bianconeri.
“Sono contento per Vlahovic, ma ha scelto la mia maglia, più che quella di Cristiano Ronaldo: gli auguro di vincere a Torino quanto ho vinto io. Bentancur l’avrei tenuto, era un buon giocatore ma sono scelte obbligate per ripianare il bilancio. Kulusevski invece da quando era a Torino non mi ha mai fatto una grande impressione: forse la maglia della Juve era troppo pesante per lui. La strada in Europa resta complessa, ma mai dire mai. Certo in Champions non ci sono margini di errore e trovi spesso squadre più forti tecnicamente, più preparate”.
A commentare il mercato dei bianconeri anche un altro ex giocatore, Massimo Mauro.
“Una ventata di cambiamento non fa certo male: di solito si ottiene prendendo un nuovo allenatore, la Juve è stata brava a cambiare un po’ di facce fra i giocatori, riuscendo non solo a comprare, ma anche a vendere, senza pesare troppo sul bilancio. Aver rinunciato a Bentancur per me è un peccato, ma è una cessione comprensibile dopo essere arrivati a Vlahovic. Zakaria ed eventualmente Nandez sono giocatori di affidamento e di prospettiva, ma in un certo senso di contorno. Non sono quelli a cui affidare la Juve, ma a gennaio è già stato fatto tanto”.
“Per salire al livello di chi può aspirare a vincere mancano ancora due nomi grossi, pesanti, uno a centrocampo e uno in difesa, ma le prestazioni in una gara secca come quella con l’Inter confermano che la Juve nei dentro-fuori può diventare pericolosa. La rincorsa in campionato è importantissima, ma la Champions sarebbe un’avventura meravigliosa, se continuasse, soprattutto per formare un gruppo nuovo. Su Vlahovic bisogna valutare come si adatterà al gioco di Allegri, molto diverso da quello di Italiano: non avrà gli stessi rifornimenti che aveva in viola. Però con lui, Dybala senza infortuni, Chiellini, Bonucci e De Ligt Allegri può avere una buona base per sfidare il Villarreal, che è forte. Deve far crescere i centrocampisti e Alex Sandro: è la chiave”.