Il caso plusvalenze era esploso alla fine dello scorso anno. In particolare sono 42 le operazioni di mercato condotte dalla società bianconera, soprattutto riguardanti scambi con altri club italiani, fatte tra il 2018 e il 2021 finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori della procura federale. L’obiettivo dell’indagine è capire se i valori dati ai calciatori coinvolti in questi scambi siano stati “fraudolentemente maggiorati”. Tra gli affari che sono stati attenzionati c’è quello che aveva portato Miralem Pjanic a Barcellona e Arthur Melo a Torino, nel mercato estivo del 2020, per un valore di oltre 60 milioni di euro, ma anche la cessione di Joao Cancelo al Manchester City per 65 milioni di euro. Oltre a queste grandi operazioni, altre oggetto di indagine sono state quelle di alcuni giovani della Primavera.
Juve, concluse le indagini sulle plusvalenze. Il comunicato
Torino
22 Febbraio, 08:45 2022
Con una nota sul proprio sito web ufficiale, la società bianconera ha fatto sapere di aver ricevuto la notifica dalla procura della FIGC.
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In attesa della sfida degli ottavi di Champions League contro il Villarreal, ieri sera la Juventus, attraverso una nota ufficiale sul suo sito web, ha comunicato di aver ricevuto, insieme agli altri club coinvolti, la comunicazione della fine delle indagini riguardo al caso delle plusvalenze.
Questa la nota: “Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre 10 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali, una “Comunicazione di conclusione delle indagini” dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze, in seguito alla segnalazione della Co.Vi.So.C., per l’ipotizzata violazione dell’articolo 31, comma 1, e degli articoli 6 e 4 del Codice di Giustizia Sportiva. Si precisa che l’atto notificato, riguardante taluni trasferimenti perfezionati negli esercizi 2018/19, 2019/20 e 2020/21, non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale. La Società potrà ora avere accesso agli atti e articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter dimostrare la correttezza del proprio operato“.