Mentre il campionato è fermo per gli impegni delle nazionali, c’è anche tempo per le riflessioni sul calcio italiano. Il Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, ha parlato in occasione del suo intervento al Social Football Summit 2022. Le sue dichiarazioni: “Chiediamo al governo che venga convocata di nuovo la cabina di regia creata dalla Vezzali sulle infrastrutture. Come Lega Serie A ci aspettiamo che il nuovo esecutivo, come in parte ha fatto il precedente, riconosca l’importanza del calcio professionistico, un settore fondamentale dell’economia del Paese. La cosa importante è che ci sia un Ministro dello Sport e che possa partecipare al Consiglio dei Ministri insieme agli altri. Con portafoglio? Significherebbe avere delle risorse e in quel caso andrebbero capite quali. È un ragionamento che poi va incluso nel discorso dell’autonomia del Coni, sancita dalla carta olimpica”.
Il calcio di oggi ha tre problemi: di risorse, di infrastrutture e culturale. Quest’ultimo comprende tanti aspetti. Sul fronte economico-finanziario bisogna cercare ulteriori ricavi e la Serie A lo sta facendo all’estero, ad esempio con la liberalizzazione della commercializzazione dei diritti tv e sul tema delle nuove tecnologie. L’audience? La platea dei giovani non è così coinvolta e questa impone modifiche rispetto all’offerta. Penso all’ascolto dei dialoghi degli arbitri della Var“.
“C’è poi il tema delle infrastrutture che nasce da lontano. La Lega Serie A ha nominato un consulente dedicato e si stanno presentando dei dossier squadra per squadra. Poi la politica deve dare una mano, mettendosi al tavolo e applicando le norme, che ci sono, nel modo più rapido. La sottosegretaria Vezzali poco prima della crisi di governo ha creato una cabina di regia sulle infrastrutture nel calcio che non è stata ancora attivata, dove c’è la partecipazione della Federazione, delle Leghe e delle amministrazioni comunali coinvolte”.
Il tema culturale? Il calcio e la Serie A non fanno abbastanza per trasmettere il valore dello sport ai più piccoli. Noi abbiamo siglato un accordo con il Ministero dell’Istruzione per questo. Molti bambini non hanno più accesso alle scuole calcio, così si penalizza dove c’è il talento, rischiamo di avere talenti che non riescono ad emergere”. (legaseriea.it)
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