Carnevali su Allegri: "Catenacciaro? Non se fosse rimasto qui..."

Carnevali su Allegri: “Catenacciaro? Non se fosse rimasto qui…”

Carnevali
Giovanni Carnevali, dirigente, ha detto la sua sulla Juventus, parlando anche di Allegri e Manuel Locatelli.

Giovanni Carnevali, dirigente del Sassuolo, ha detto la sua sulla Juve e su Allegri. Ecco le sue parole a Radio24: “E’ il nuovo mago del catenaccio? Se fosse rimasto con noi avrebbe continuato con la nostra filosofia. La nostra filosofia è andare a scegliere allenatori che la pensano come noi, come noi società. Non c’è soltanto l’allenatore e credo che Fabio Grosso ora sia l’elemento più importante, poi c’è Palmieri, lo scouting, ma tutti rientrano nella nostra filosofia”.

Su Locatelli

ROME, ITALY – MAY 5: Manuel Locatelli of Juventus during the Serie A TIM match between AS Roma and Juventus at Stadio Olimpico on May 5, 2024 in Rome, Italy.(Photo by Daniele Badolato – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

“Locatelli e Frattesi? Credo siano entrambi giocatori molto importanti, poi dipende dalla squadra, dall’allenatore. Per Frattesi non è facile trovare spazio con una rosa così importante, magari trovi un allenatore che cerca un po’ più di esperienza e non è facile, ma Frattesi secondo me potrebbe giocare titolare ovunque. Una delle cose più importanti oggi è la managerialità. Dobbiamo trovare persone che abbiano una visione internazionale. La Lega sta lavorando molto su questo e credo si possa costruire un percorso di un certo tipo, l’importante è che noi dirigenti siamo uniti sotto idee comuni cercando di pensare al bene del calcio, fare magari ogni tanto un passo indietro quando devi pensare alla tua società. Forse la cosa più complicata è metterci insieme tutti, lo sto scoprendo anche in Lega B quest’anno, non avrei mai immaginato che anche qui ci fossero tante società con idee diverse ma ci stiamo lavorando. Quando si parla di calcio si parla di soldi, quelle che giocano le Coppe, non si pensano alle fatiche, ai sacrifici che vengono fatti sui ragazzi e a quel punto c’è anche un intervento di politica sportiva e diventa tutto complicato”.