Nella serata di ieri sera purtroppo è arrivata la terribile notizia della morte di Pelé. L’ex fuoriclasse brasiliano si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia. Le sue condizioni si erano aggravate già durante il Mondiale, con le preghiere di tutto il mondo del calcio e non. Nelle ultime ore continuano ad arrivare gli omaggi nei suoi confronti. Anche Fabio Capello, intervenuto a Sky Sport, ha ricordato la leggenda brasiliana: “Ho avuto la fortuna di giocarci contro quando andò negli Stati Uniti. Fu una partita strana, lui fece poco. Poi gli è scattato dentro qualcosa. Ha fatto due dribbling e un tiro in porta e ho capito la sua grandezza“.
L’ex allenatore della Juventus ha voluto sottolineare l’umiltà di Pelé: “La vera grandezza è stata la sua normalità. Era sempre a congratularsi, ad aiutare le persone. Un personaggio che meritava di essere chiamato O Rei, e non solo per il calciatore che è stato”.
Un fuoriclasse in tutto: “È difficile trovare in Pelé un difetto. Lui aveva tutto: destro, sinistro, colpo di testa, dribbling, velocità e altruismo. Ha fatto vedere qualcosa di impossibile nel gioco del calcio. La sua normalità è stata la cosa più importante: essere un re e allo stesso tempo uno del popolo“.