[fncvideo id=659133 autoplay=true] TORINO – Fabio Capello, ex allenatore della Juventus, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole: “Pochi tecnici italiani al top? Osservo e valuto. Nei quarti di Champions ci sono quattro tecnici tedeschi, Klopp, Tuchel, Terzic e Flick, quattro su otto. Ancelotti ha vinto tanto anche all’estero, Conte al primo anno ha fatto centro, Sarri ha portato l’Europa League al Chelsea, Ranieri ha firmato il miracolo Leicester. Non è un problema di guida, ma di materiale tecnico. Di qualità. Da noi i campioni trentottenni e quarantenni fanno la differenza, il peso specifico di Ronaldo, Ibra, Ribery, Palacio, Chiellini è ancora notevole, vorrà pur dire qualcosa? Conte? Conte, che ha saputo fare marcia indietro, è tornato a un calcio più efficace, razionale, più suo, e si è ricreduto su alcuni giocatori. È segno di intelligenza. E si è preso lo scudetto. Poi c’è Gasperini, l’unico con la mentalità europea. E quello dell’Udinese, Gotti, che non vuole fare il fenomeno, esprime un calcio che rispetta il materiale che gli hanno dato… Lo scudetto, Conte l’ha vinto il giorno in cui il Milan ha perso a Spezia. Se credo ad un ritorno della Juve? No”.
Poi ancora: “Pirlo? A Pirlo è mancato il percorso di formazione, s’è dovuto arrangiare da solo nei primi tre mesi. La sua è stata una full immersion pesante ma che ha affrontato consapevolmente. Ti dicevo di Gotti: al contrario di Pirlo, si è fatto le ossa come secondo di Donadoni e Sarri. L’esperienza è un valore, aiuta a ridurre il numero degli errori, favorisce l’intuizione. Il mio giocatore preferito? Rivedrò il mio giocatore preferito, De Bruyne. È fantastico, un centrocampista che può e sa fare tutto, e te lo dice un ex centrocampista: ha un cambio di marcia impressionante. Foden è talento, De Bruyne intelligenza calcistica, è unico nel suo genere. Se dovessi votare per il Pallone d’oro saprei a chi assegnarlo”.