Capello: "Juve confusa? A me non pare, vuole tornare a vincere"

Capello: “Juve confusa? A me non pare, vuole tornare a vincere”

Fabio Capello
Fabio Capello, ex allenatore, ha analizzato diversi temi, parlando della Juventus, della Nazionale italiana e del Var.

Fabio Capello, ex calciatore e allenatore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere della Sera, toccando diversi temi. Ecco le sue parole sul club bianconero e su Dybala: “Juve confusa? A me no. La Juve ha le idee chiare: vuole tornare a vincere, ha puntato giocatori di qualità e esperienza. Pogba fa la differenza in difesa e in attacco. Dopo una stagione e mezza non al suo livello dipende se vuole dimostrare di essere il giocatore che ammiravamo. Ci sono i Mondiali e i nazionali partiranno bene. Hanno già una struttura di squadra, un po’ si stanno fermando, forse gli è venuto qualche dubbio. Ma Dybala non si discute come qualità”.

Sul Var, il fuorigioco e la Nazionale italiana: “Il fuorigioco va benissimo, ma quelli al Var capiscono poco di dinamica del movimento calcistico e sbagliano valutazioni. L’altro problema sono gli arbitri: devono fischiare meno e non premiare ogni contatto se uno si butta per terra. Abbiamo troppi ammoniti. Manca ritmo, agonismo, velocità. Riguardavo la finale di Champions Juventus-Milan del 2003, adesso vanno al 50% di quella velocità. Siamo andati indietro. L’Italia? Agli Europei vedevo una squadra compatta, lottava e si stimavano: non c’era lo stesso spirito nelle qualificazioni. Perdevano palla e mancava rabbia. Dopo anni senza vincere si pensa di continuare a farlo perché hai già vinto. L’idea di cercare, di capire e di provare è positiva. Però il raggio d’azione è troppo ampio. Non ho apprezzato il presentarsi con una squadra sperimentale contro una Germania di cui conosci il valore”.

Sul Milan: “Hanno idee, ma non hanno scritto niente e le idee non si possono giudicare. Hanno dimostrato in precedenza di essere lungimiranti. La fortuna del Milan è avere uno abituato a vincere come Maldini: può trasmettere a tutti quella continuità che, dopo aver vinto uno scudetto o una coppa, ti fa venire voglia di azzannare quella dell’anno dopo”.

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