Capello: "Avevo detto ad Allegri di non tornare, i giocatori non danno tutto" - JuveNews.eu

Capello: “Avevo detto ad Allegri di non tornare, i giocatori non danno tutto”

Fabio Capello
[fncvideo id=675967 autoplay=true] Il difficile momento che sta passando la Juventus non è passato in sordina, con tutti gli addetti ai lavori e gli ex giocatori, ma anche quelli in attività, che si stanno interrogando sui perchè di questo momento che i bianconeri stanno passando, e dal quale sembrano non riuscire ad uscire. Il ritiro

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Il difficile momento che sta passando la Juventus non è passato in sordina, con tutti gli addetti ai lavori e gli ex giocatori, ma anche quelli in attività, che si stanno interrogando sui perchè di questo momento che i bianconeri stanno passando, e dal quale sembrano non riuscire ad uscire. Il ritiro deciso da Massimiliano Allegri fino a sabato, giorno della partita contro la Fiorentina, dovrebbe servire a ricompattare il gruppo e ad alzare l’attenzione, in vista della parte finale dell’anno, nella quale Allegri spera di recuperare un po’ del terreno perso in queste giornate. Del tecnico bianconero e della Juventus ha parlato intervistato dai microfoni di Radio Anch’io Sport Fabio Capello, che ha svelato un retroscena sull’attuale tecnico bianconero.

Avevo suggerito ad Allegri di non rientrare e gli avevo previsto che sarebbe stato l’ombrellone di tutti i guai. I giocatori della Juve non esprimono tutto il loro potenziale e si vede in campo. E di questo si dà la colpa all’allenatore, che è stato fermo per due anni. Non è una situazione facile da ribaltare”.

Poi l’ex allenatore ha parlato del posticipo tra Roma e Milan e di Zlatan Ibrahimovic, allenato proprio ai tempi della Juventus: “È stata una partita molto bella, il Milan ha meritato e mi è sembrato più squadra e convinto della propria forza, ma la Roma è stata sfortunata. Inutile parlare dei rigori, è vero che è stato toccato ma il calcio non è il basket, non è un gioco di non contatto, la mia proposta è di mettere un ex giocatore vicino al Var per poter discutere di queste situazioni. Disturbano invece quei giocatori perchè si buttano a terra e non hanno niente come ieri in Roma-MilanQuando Ibra arrivò alla Juve non sapeva calciare e poi con Galbiati gli insegnammo a calciare ma si capiva che per voglia e applicazione sarebbe diventato un grande”.

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