[fncvideo id=679923 autoplay=true]
L’ex allenatore della Juventus Fabio Capello ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha parlato del campionato in corso e di altri temi.
“Pioli sta facendo molto bene. Contro il Napoli ha cambiato sistema tattico e vinto, se non lo faceva avrebbe rischiato. Diciamo una buona volta: non si può giocare sempre allo stesso modo, ci sono gli avversari. Che vanno studiati, contrastati nei punti forti e colpiti in quelli deboli. È come una battaglia da preparare. Poi non sempre in partita puoi fare quello che hai preparato, ma se l’idea è giusta i giocatori ti seguono. Non sempre ha avuto la possibilità di impostare: gli mancavano giocatori, poteva solo aggiustare. Ma adesso che è quasi al completo il suo lavoro si vede. E la cosa che più mi ha sorpreso è che difende molto bene anche se gli manca Kjaer: ha recuperato Romagnoli e Kalulu è ormai un centrale affidabile che non fa errori. Per la prima volta non ha subito contropiede: Osimhen era sempre raddoppiato”.
“Il Milan ha sostituito un gran portiere con un altro gran portiere. Ha un bel centrocampo, dinamico, di qualità, soprattutto se Kessie torna quello dell’anno scorso o conferma Napoli. E soprattutto c’è la fascia sinistra che è una delle migliori d’Europa. Se al completo, il Milan è affidabile e fantasioso. Contro le grandi ha sempre giocato bene, reagito alle situazioni, fatto punti. Anche se l’Inter resta favorita perché è una squadra fatta, più completa. Il Milan è bello, divertente, ma con tanti giovani il rendimento è più altalenante”.
“Tattica e soprattutto qualità: è quella che fa la differenza. In questo sono stati bravi Maldini e Massara: hanno visto lontano e rischiato, Leao non è mica arrivato gratis…L’importante è cambiare, non fossilizzarsi. Anche Guardiola cambia. Si diceva: gioca solo palla a terra. Bisognerebbe essere ciechi per non vedere i cambi di campo, i lanci. Ma sa qual è il nostro vero punto debole quando giochiamo all’estero? Inglesi e tedesche giocano a uno, massimo a due tocchi. Gli spagnoli no, sono abituati al tiqui-taka, a parte il Real Madrid di Ancelotti che, per caratteristiche dei giocatori, va in verticale. In Italia invece giochiamo sempre a tre tocchi: controllo, tocco, sguardo e altro tocco. Troppo. Ecco perché quando siamo pressati andiamo in difficoltà: non reagiamo subito, la circolazione della palla è lenta e i passaggi sono “saltellanti”. Non siamo bravi come gli spagnoli che nello stretto sono micidiali. Non vedo neanche i centrocampisti che ricevono palla e si girano velocemente verso la porta. Per fortuna ci sono Italiano, Tudor, Dionisi e Andreazzoli che guardano sempre avanti e cercano il gioco veloce. Loro hanno capito dove si va”.
“Non scherziamo con Allegri. Fa quello che può con i giocatori che ha. Si diceva anche di Mou e Sarri: non sono come prima. Diamo tempo a questi grandi allenatori. Ora Allegri ha un giocatore che fa davvero male e vediamo cosa succede… Se c’è da giocare, Allegri gioca. Se c’è da difendere, difende, lui è così”.
A pochi minuti dalla partita tra Belgio e Italia, continuano ad arrivare grossi aggiornamenti rispetto…
Giuseppe Galderisi, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri, parlando anche di…
Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri, parlando anche della…
Bucciantini ha parlato del centrocampista della Juventus, Douglas Luiz: per il giornalista, il calciatore dovrebbe…
Il sito ufficiale della Lega Serie A ha pubblicato una nota sul POTM del mese…
Marco Bucciantini ha parlato dell'attaccante della Juve, Francisco Conceicao: per il giornalista, il calciatore avrebbe…