Capello: "Allegri? Ha fatto un errore, aveva un’offerta del Real Madrid ed era..." - JuveNews.eu

Capello: “Allegri? Ha fatto un errore, aveva un’offerta del Real Madrid ed era…”

Fabio Capello
L'ex allenatore ha parlato

[fncvideo id=679923 autoplay=true] Fabio Capello, ex allenatore della Juve, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport di vari temi, tra cui il momento dei bianconeri nel campionato di Serie A: “Avevo detto che Allegri sarebbe diventato un ombrellone, avrebbe attirato tutte le critiche. E così è stato. Colpevole o incolpevole? In campo, non colpevole. Ha fatto qualche errore, ha impiegato un po’ di tempo per capire che cosa fare ma la strada scelta per me è la migliore. Max sa sempre dove andare. Nella decisione in sé, colpevole: aveva un’offerta del Real ed era il momento ideale per andare a Madrid.

252 vittorie in A? Francamente, non lo sapevo neanche… e poi i record sono fatti per essere battuti. Io a casa non ho foto, non ho coppe, non ho niente. Tutto in un baule. Simile ad Allegri? Diciamo che le idee sì, si somigliano: non usare un solo sistema di gioco, leggere bene le partite, vincere con i cambi. Mi rivedo in lui in questo. Ritorno Allegri? Diciamo che la Juve era una scelta comoda. All’estero è più dura, devi metterti in discussione, scoprire che i giocatori hanno abitudini diverse. Max mi sembra un po’ pigro, non ha grande interesse a muoversi, preferisce avere Livorno vicina.

La squadra ha discreti valori, certo non quelli a cui la Juve era abituata. Prendete Cuadrado e Alex Sandro. Mi davano l’impressione di spingere molto, ora non cambiano più ritmo. Poi certo, Cuadrado ha sempre qualità. Non gioca male, crea poco… che è diverso. Morata è sempre stato troppo isolato, invece fa meglio quando gioca con una punta come Kean. Ora dobbiamo vedere se, quando tornerà Dybala, Allegri li farà giocare tutti insieme. E’ difficile, ma potrebbe anche starci. Se non si è aggiornato? Chi parla così, spesso fa riferimento a Guardiola e ai suoi principi di 15 anni fa, mentre ora il calcio d’avanguardia è dei tedeschi. Sono i critici che pensano si debba obbligatoriamente partire da dietro, in ogni azione“.

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