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L’ex calciatore della Juventus Mauro German Camoranesi ha parlato intervistato dai microfoni de Il Mattino della sua esperienza in bianconero, ricordando gli anni a Torino e parlando della squadra e del momento che adesso sta passando la formazione allenata da Massimiliano Allegri: “La Juve è stata una tappa fondamentale della mia esperienza calcistica. Quest’anno è partita male, e mi dispiace moltissimo: dopo la lunga esperienza con Allegri sono stati abbandonati presto i progetti Sarri e Pirlo e si è voluto tornare al passato con risultati per ora non ottimali. La squadra però è competitiva, devono stringersi tutti insieme nello spogliatoio attorno al mister perché le difficoltà non si superano mai da soli. I risultati in Champions ci sono, in campionato bisogna resistere perché, ne sono certo, se a gennaio i bianconeri si ritroveranno a sei o sette punti dalla prima, nulla è precluso, neppure lo scudetto”.
Camoranesi parla poi dei suoi ex compagni: “In questi giorni ho rivisto con grandissimo piacere Andrea Pirlo e Fabio Grosso, con Jonathan Zebina mi sento spesso al pari di Sebastian Giovinco. E poi c’è David Trezeguet, un vero amico. Per costruire qualcosa di importante la Juve di oggi dovrebbe fare come la nostra: forse non avevamo la rosa migliore ma grande umiltà e spirito di sacrificio, ci mettevamo a disposizione degli altri senza protagonismi. Degli otto anni in bianconero la vittoria più bella era sentirsi importante per compagni e società, alla fine della stagione avvertire la fiducia dell’ambiente nel momento della riconferma”.
Poi un pensiero al Mondiale vinto nel 2006: “Abbiamo ancora la chat whatsapp del 2006 che usiamo tuttora per saluti, auguri per i compleanni, complimenti per i nostri nuovi impegni da dirigenti o allenatori. È stata una magia indescrivibile, quella Nazionale ricorda molto l’attuale come spirito ma gli azzurri di Mancini si sono fatti apprezzare dalla critica internazionale per l’estetica e il bel gioco”.