Cagni: "Juventus in costruzione, non parte alla pari con Milan e Inter"

Cagni: “Juventus in costruzione, non parte alla pari con Milan e Inter”

Gigi Cagni
Gigi Cagni, ex allenatore, ha analizzato la situazione della Juventus, parlando di Allegri e dell'assenza di Angel Di Maria.

Gigi Cagni, ex allenatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a Juventusnews24, parlando del club bianconero. Ecco le sue parole: “La Juventus è ancora in costruzione, quindi è molto difficile valutare la squadra a differenza delle altre. Squadre come Inter e Milan sono già fatte, in questo momento conta anche l’aspetto fisico e la preparazione delle varie squadre. No, non parte alla pari, le favorite sono Milan e Inter. Hanno cambiato poco e le squadre sono le stesse, con l’aggiunta di giocatori di qualità. Il Napoli ha cambiato di più: la difesa può essere un’incognita, in attacco invece sono più forti di prima. La Juventus invece deve ancora far tutto e parte dietro”.

Sull’assenza di Di Maria: “È pesata molto. Di Maria è un giocatore di grandissima qualità, stava già facendo vedere quello che vuole Allegri. Pogba lo conosciamo, ma non si è ancora visto. Anche la gestione dell’infortunio è discutibile. Non ho capito la sua decisione e non la capisco da allenatore: è pagato dalla Juventus e la sua scelta deve essere prima per chi lo ha comprato e lo paga. Depay? Le scelte di Allegri non le conosco, ma so che ogni allenatore deve avere un doppione per ogni ruolo. Quindi c’è necessità. Poi non ho più sentito parlare di Chiesa… Se torna in condizione a gennaio sono problemi. Ma dovranno prendere un altro centravanti sicuramente, vedremo a fine mercato e a gennaio cosa succederà. Il campionato si decide nelle ultime dieci partite e quest’anno ci sarà anche il Mondiale”.

Sui giovani: “Secondo me manca anche un centrale difensivo, serve assolutamente. La Juve è un po’ incompleta ovunque, se vuoi vincere qualcosa devi mettere le mani anche lì. Gatti? I giovani vanno benissimo, ma stiamo parlando di vincere lo scudetto, giocare la Champions. Non bastano i giovani, ci vogliono giocatori esperti davanti. Poi speriamo che Gatti sia il nuovo Scirea”.

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