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Vigilia di Atalanta-Juventus, sfida di alta classifica tra la quarta e la terza squadra in graduatoria. Partita delicata per i bianconeri che, dopo i successi contro Napoli e Genoa ottenuti la settimana passata, sono rientrati in piena corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Di fronte ci sarà una squadra altrettanto agguerrita che sogna la terza qualificazione di fila alla massima competizione europea. Intervistato dai microfoni della Gazzetta dello Sport, il doppio ex Antonio Cabrini, cresciuto nel fiorente vivaio bergamasco e poi diventato “grande” all’ombra della Mole, ha così analizzato l’incontro in programma domani al “Gewiss Stadium”:
“Tanti gol e tantissimi giocatori che possono risolverla, capire come finirà è un terno al lotto. Soprattutto nell’anno del Covid. Entrambe si giocano molto, questi 90 minuti peseranno tantissimo. Entrare in nelle prime quattro dà tutta un’altra dimensione alla stagione. Restare fuori invece apre questioni tecniche e finanziarie. Comunque, le vedo entrambe nella prossima Champions League. Giocatori preferiti? Paulo Dybala nella Juve, Josip Ilicic per la Dea. Miglior terzino in Serie A? Non Gosens, ma Hakimi: tempi di gioco e capacità di segnare. Terzino moderno, all’altezza di tutti i grandi uomini di fascia del calcio europeo”
Pirlo? È un ottimo allenatore, non ha esperienza ma allenava già in campo quando giocava. Non sarà un leader che urla e scuote i giocatori, ma non sempre alzare la voce è la cosa migliore. In tutto questo, bisogna considera che la Juventus non aspetta nessuno, tutti dipendono dai risultati. Se Pirlo quindi vincerà la Coppa Italia e si qualificherà per la Champions, la sua prima annata non potrà certo essere buttata via. Cristiano Ronaldo? Non capisco molto le discussioni: un giocatore che segna 30 reti a stagioni deve sempre rimanere. Cristiano ha una squadra che gioca per lui, è vero, ma ora va pure a cercarsi le occasioni da gol”