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L’ex portiere della Juventus Gianluigi Buffon, oggi al Parma, ha parlato intervistato dai microfoni di Amazon Prime, ai quali ha parlato del suo futuro e del suo passato, con un occhio alla Juventus, sua ex squadra, e al giorno in cui inevitabilmente dovrà appendere i guantoni al chiodo: “Non penso alla data del ritiro, e sono onesto, nel senso che io, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo o due, vivo una condizione di benessere fisico e mentale per cui vado in campo e le cose mi riescono facili, come mi riuscivano dieci o quindici anni fa”.
Parole chiare quelle di Buffon, di uno che ha le idee chiare come sempre avute in vita sua, e che poi passa a parlare del suo ex compagno Giorgio Chiellini, anche lui vicino all’addio al calcio e delle critiche ricevute a inizio anno dal portiere bianconero Wojciech Szczesny: “Ormai comincia ad essere grande, però poi quando va in campo è sempre due spanne sopra gli altri, e allora non capisco quale sia la motivazione per cui dovrebbe smettere di giocare. Come dico sempre: i bravi maestri e professori non dovrebbero mandarli in pensione. I bravi professori magari li fai insegnare un pochino di meno, ma continui a farli insegnare, perché insegnano agli alunni. Szczesny viene da tre o quattro anni in cui ha fatto molto bene, in cui ha dimostrato di essere un portiere affidabile, e questo basta. Nel momento in cui ho interrotto il mio rapporto con la Juve, quella di Szczesny è stata la scelta migliore possibile sul mercato”.
E a proposito di Juve, questo è il pensiero del portiere sui bianconeri: “Se giocassi contro la Juve oggi penserei che è una squadra, una società, che va presa sempre con le pinze. Nel momento in cui tutti sperano e anelano che la testa della Juve sia schiacciata, arriva il colpo di coda”.