Buffon: "Nel 2018 volevo smettere, A Parigi bella esperienza. Nel 2006..."

Buffon: “Nel 2018 volevo smettere, A Parigi bella esperienza. Nel 2006…”

Gianluigi Buffon, portiere del Parma, ha ripercorso la sua avventura con il Paris Saint-Germaain, parlando anche del 2006.

Gianluigi Buffon, portiere del Parma e leggenda della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a France Football, parlando delle sua avventura in Francia. Ecco le sue parole: “La paura di trascurare la famiglia per giocare è sempre stato il mio primo dubbio. Nel 2018 avevo deciso di smettere, poi mi ha chiamato il Psg. Ne ho parlato con i miei figli che senza pensarci mi hanno detto subito di accettare un top club. Mi ha fatto capire che per loro è importante avermi come punto di riferimento e sono contenti di avere un papà così”.

Sul Paris Saint-Germain: “La mia esperienza a Parigi è stata molto bella, ho sentito stima e affetto a volte anche immeritati, soprattutto per strada. E’ stato commovente, mi sentivo quasi a disagio. Se avessi dato ascolto agli altri, avrei rinunciato a cinque scudetti, due finali di Champions, due titoli di miglior portiere del mondo a 37 e 39 anni, a mille emozioni e non so quanti soldi. Ma la mia vita non può essere condizionata da quello che vogliono gli altri: il tifoso ti ama finché pari, poi non ti ama più. La partita per un calciatore è come il palco per l’attore, e vedo che sto andando ancora bene”.

Sulla finale del Mondiale 2006 e sui valori: “La Francia era fortissima, forse più forte di noi, basti vedere al percorso che aveva fatto. Solo una squadra con il nostro spirito poteva avere la meglio. Tutto mi sarei aspettato in quella partita, tranne che quell’episodio (la testata di Zidane, ndr). Quando l’ho visto ho gridato all’assistente dell’arbitro in maniera molto spontanea. Per noi quell’episodio è stato una fortuna, visto l’andazzo che il match stava prendendo. Zizou era in una forma incredibile e avrebbe potuto deciderla. Odio i cliché e il politically correct, anche se lo uso pure io. Lo faccio per non mancare di rispetto agli altri. Mi capita tipo quando mi viene chiesto un parere sugli altri giocatori: devi sempre dire le stesse cose per non essere maleducato. Questa cosa mi annoia”.

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