Buffon: "Pirlo? Qualsiasi società starebbe ancora festeggiando una stagione come la nostra" - JuveNews.eu

Buffon: “Pirlo? Qualsiasi società starebbe ancora festeggiando una stagione come la nostra”

Il portiere ha parlato

[fncvideo id=670034 autoplay=true] Gianluigi Buffon, portiere della Juventus, ha parlato in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport circa la sua avventura al Parma e il passato in bianconero: “Io credo che Andrea, dopo le normali e preventivabili difficoltà dei primi 3-4 mesi, abbia poi preso piena coscienza nel suo ruolo e anche una certa dimestichezza con i giocatori. Gli ultimi 4-5 mesi di Andrea sono stati quelli di un allenatore al 100%. E poi, diciamolo, qualsiasi altra società starebbe ancora festeggiando una stagione positiva come la nostra. E’ apparsa deludente solo perché avevamo alle spalle 9 scudetti e due finali Champions. Ma è una colpa?”.

Federico Chiesa
Federico Chiesa

Chiesa? Con Donnarumma è stato la sorpresa dell’Europeo. Quando è arrivato alla Juve non pensavo che fosse così forte. Sono sincero. All’Europeo è stato imbarazzante: in finale con l’Inghilterra, ragazzi, quando partiva, non lo tenevano. Dopo un anno di Juve Fede non mi ha sorpreso, ma non era scontato che si confermasse in un contesto del genere. Quando ti vengono certe cose a un livello così alto, vuol dire che sei davvero speciale. Mancini ha fatto una cosa straordinaria. Possiamo solo fargli lodi e complimenti. E io ,a 43anni, anche per rispetto del lavoro del c.t., non sarò mai quello che si candida: “Oh, ci sono anch’io…”. Mai. Ma il Mondiale mi serve per sognare. Altrimenti per cosa gioco a fare? Per riportare il Parma in A, certo. E dopo? Quasi sicuramente Mancini non mi chiamerà , giustamente, ha i suoi uomini, il suo gruppo”.

“Giocare al Parma? Dall’ultimo Juve-Parma. Dopo la partita di Torino, mi sono fermato a chiacchierare qualche minuto con il presidente Krause e mi ha chiesto: «Verresti a giocare al Parma?». In genere, per una forma di discrezione, uno non osa chiedere una cosa simile. E invece a lui è partita la domanda… Mi è piaciuta la cosa, perché ho intuito una visione. E poi era un americano. Nell’immaginario comune, l’America è sogno. Quello cercavo: qualcuno che mi facesse sognare attraverso una visione”.

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