[fncvideo id=679923 autoplay=true] Gigi Buffon, ex portiere della Juventus, ha parlato ai microfoni di TUDN del suo passato in bianconero. Di seguito riportiamo le sue parole: “La Juve ha avuto la possibilità di vincere la Champions League l’anno in cui è arrivato Ronaldo, quello in cui io ero a Parigi, ma non so cosa sia accaduto. Siamo arrivati in finale nel 2017 perché avevamo una squadra ricca di esperienza, ma soprattutto un’unità e una competizione all’interno del gruppo che era molto forte, per questo ci siamo andati vicini. Quando sono tornato, negli ultimi due anni, abbiamo lavorato bene con Cristiano, però credo che sia sia perso il DNA come squadra. Dopo il ritiro caratterialmente rimarrò sempre così. A me piace la vita, sono uno positivo. Se mi chiedi cosa farò in futuro, ti dico: non lo so. Conoscendomi, mi piacerà migliorarmi.
Imparerò l’inglese, farò corsi da manager: sono tutte cose che mi hanno sempre appassionato. Messico o Stati Uniti? Sono esperienze che a me piacerebbero. Dopo aver portato il Parma in Serie A, magari mi rimane un anno per un’ultima esperienza. Non si sa mai. I miei eredi? In questo momento ci sono cinque-sei portieri forti forti. Oblak, Courtois, Neuer, ter Stegen, Donnarumma. Però non c’è ancora nessuno una spanna o due sopra gli altri. Chi potrebbe diventarlo è Donnarumma, che potenzialmente nei prossimi anni potrebbe staccare gli altri.
La mancata vittoria della Champions League mi pesa? Come dico sempre, il fatto che non abbia vinto la Champions League mantiene vivo il mio spirito competitivo. Mi mantengo in forma e rispetto la mia professione. Se l’avessi vinta mi sarei già ritirato, perché non avrei nessun altro obiettivo importante da raggiungere. Manager? Sono esperienze che mi piacerebbe fare, ma vedremo cosa accadrà. Non ho nemmeno deciso cosa fare dopo, se essere un manager o un allenatore“.