Il futuro dei suoi ex compagni Nicolò Fagioli e Fabio Miretti, che ha visto (e contributo a far) crescere ai tempi dell’allora Juventus Under 23 (attualmente Next Gean). In merito a ciò, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva Andrea Brighenti, calciatore della squadra giovanile bianconera tra il 2020 e il 2022.
Che tipo di stagione ti aspetti da Fagioli?
“Una stagione importante, da protagonista…”.
Parte tuttavia acciaccato, per via dell’infortunio che lo ha tenuto fuori nel finale della scorsa stagione…
“Però ha ripreso ad allenarsi subito e questo non è un dato da sottovalutare. Vedrete: “Fagio” sarà protagonista assoluto. Un po’ come in questa stagione del resto…”.
In quale ruolo può essere capitalizzato al massimo grado? Ai tempi di Pirlo si parlava di lui come futuro play della Juve e della Nazionale…
“Secondo me Nicolò è una mezz’ala. Poi per carità: lo vedrei benissimo a fare anche il play. Ma, a mio avviso, i tempi di inserimento e la sua eleganza nella padronanza del pallone, li fai rendere al meglio così”.
Miretti invece? Sembrava partito fortissimo, poi il calo…
“Molti si dimenticano del fatto che Miretti è stato lanciato da Allegri un anno e mezzo fa e che, per un buon periodo, la Juve non poteva fare a meno di lui. Ha notevole personalità”.
Pertanto “bocci” la strada del prestito altrove?
“La Juve deve fare le valutazioni che ritiene più opportune, così come Fabio. Però, se chiedete a me, io reputo Miretti un giocatore assolutamente già da Juve ora come ora”.
Domanda “scomoda”: a tuo avviso la Juve punta realmente sui giovani attraverso il progetto Under 23 o questa stagione è avvenuto tutto un po’ “per caso”?
“Io penso che il progetto Under 23 della Juve abbia fatto il bene del calcio italiano. Molti sono arrivati alla prima squadra della Juve, altri invece stanno giocando in pianta stabile in Serie A, Serie B e Lega Pro. Un patrimonio che proviene tutto dalla scelte lungimiranti che ha effettuato il club bianconero dal 2017 in poi”.