Bremer: "Dobbiamo migliorare, puntiamo lo scudetto. La Juve rimane la Juve"

Bremer: “Dobbiamo migliorare, puntiamo lo scudetto. La Juve rimane la Juve”

Gleison Bremer
In una lunga intervista a Tuttosport Gleison Bremer si racconta a 360°: dal passato al Torino al presente con la maglia bianconera

Dal ritiro negli States si è fatto sentire l’ex Toro Gleison Bremer, approdato alla Juve durante l’estate scorsa.
Ecco le sue parole a Tuttosport: “Ora conosco più la squadra, il gruppo, sono più abituato. L’ultima stagione è stata positiva, certo potevo fare meglio, non è stato facile però sono contento e non riparto da zero: riparto con alle spalle già un po’ d’esperienza, adesso nella nuova stagione spero di fare meglio”. Sugli obiettivi personali e di squadra: “Dobbiamo migliorare quanto fatto lo scorso anno, arrivare in zona Champions… e quindi partire dal terzo posto in su, il primo e il secondo posto.” Quest’anno ci sarà un solo obiettivo: “In chiave scudetto può aiutare: due anni fa con il Toro giocavamo una volta alla settimana e c’era più tempo per allenarsi. Quando giochi ogni tre giorni è dura…Giocando una volta alla settimana dobbiamo concentrarci sul campionato e poi sulla Coppa Italia”.

Sull’esclusione dalla Coppe: “Dobbiamo guardare il lato positivo, si gioca una volta a settimana, c’è la possibilità di allenarsi di più e migliorare. La Juve, che giochi o no la Champions, rimane sempre la Juve. E poi: “Ho anche i miei obiettivi personali e voglio migliorare quello che ho fatto lo scorso anno, ho fatto quattro gol in campionato e uno in Coppa, il mio record è di 5, non sarà facile superarlo anche perché sono un difensore. Parlo spesso con Chiellini, anche qui, è un difensore che ha fatto la storia della Juve, sa come funziona, è uno dei migliori…Prima di prendere il 3 ho chiesto a lui, un anno fa. Sì, mi ha dato il permesso (ride), anche quest’anno”.

Sulla responsabilità: “Lo scorso anno era il primo, ora ho visto dove migliorare: parlo molto con Danilo, so che devo essere di esempio per i più giovani, insegnare loro quello che so”. Da bambino: “Ho iniziato come centrocampista, mi piaceva giocare più vicino alla porta ed è per questo che mi piace fare gol, poi sono arretrato in difesa. Mi piace come gioca Casemiro, sta sempre in area. Poi ovviamente cito difensori: oltre a Chiellini, dico Thiago Silva e Lucio”. Su Osimhen: “In Champions mi è toccato marcare Mbappé e Neymar, ma in Italia sicuramente lui, Immobile e Giroud sono i più forti”. Sullo scudetto: “Ripeto, sarà un anno diverso non dovendo giocare ogni tre giorni. Ci proveremo”.

Sul mercato del Milan: “La squadra si è rinforzata sul mercato con Pulisic, Loftus-Cheek e altri colpi: gioca bene il pallone, sullo stretto è forte e ci sono attaccanti importanti. Sarà una rivale per lo scudetto oltre a Napoli, ovvio, Inter, Milan, noi. Poi le romane sono pericolose”. Poi: “Ci sono giocatori che possono crescere, io stesso. Poi penso a Fagioli, Miretti, Gatti. Io l’anno scorso, ma devo fare come due anni fa. Se torno a quei livelli, allora posso davvero dare una grande mano alla squadra: la stagione passata è stata di ambientamento in una nuova realtà, anche se non avevo cambiato città”.
Sulla Premier: “Uno dei migliori campionati, però io voglio rimanere alla Juve: una grande squadra, la migliore d’Italia. Quindi voglio fare bene qui: in futuro non si sa mai, ma ora penso solo alla Juve”. Su Ancelotti alla guida del Brasile: “Sono andato al Mondiale, come quarto difensore. Come obiettivo personale, punto a diventare titolare del Brasile. Ancelotti è uno dei più grandi allenatori italiani, non l’ho ancora sentito, ma sicuramente guarderà la Serie A con attenzione”. Su Allegri e Juric: “Ha tanto da insegnarmi: ho imparato tanto da lui tatticamente, devo continuare ad apprendere e a convertire tutto questo nella pratica. Lui è molto diverso da Juric: Juric un allenatore che gioca a uomo. Con Juric ho un grande rapporto”.

Infine: “Ho legato molto con Danilo e Alex Sandro…Spesso abbiamo giocato tutti e tre, poi Gatti è cresciuto. Sono abituato alla difesa a 3, ma se la squadra è ben allenata il sistema di gioco non c’entra. A 3 c’è una copertura in più, a 4 è meglio per palleggiare”. Sulla costruzione della manovra dal basso:L’anno scorso lo abbiamo fatto poco. E stiamo lavorando anche tanto sull’intensità in questo precampionato. E si vede dagli allenamenti: è stata la prima cosa che il mister ci ha chiesto”. A chiusura: “Ogni tanto trovo qualche tifoso granata che mi dice “forza Toro”, io allora dico “Ora è forza Juve…”. Con la famiglia a Torino ci troviamo molto bene: io sono un brasiliano “atipico”, casa-lavoro e ogni tanto ristorante. Una vita tranquilla”