Il mercato non è ancora ufficialmente iniziato, ma molte sono le operazioni già definite o in via di definizione, che il 1 luglio verranno rese ufficiali. L’agente FIFA Giovanni Branchini, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha parlato del calciomercato e dei nomi accostati alle squadre italiane.
“Il calcio italiano deve uscire dalla crisi attraverso scelte fatte con competenza, non inseguendo la popolarità del colpo. Scelte giovani, e comunque di giocatori che abbiano potenzialità da esprimere e una carriera da costruire, non di campioni datati con bacheche e conti correnti strapieni. La soluzione sono i giovani, le intuizioni, la conoscenza, le competenze. Gli Abraham, più che i Lukaku, soprattutto se si ha già in organico un giocatore come Lautaro. Non lo vedo, la considero una mossa non indispensabile, disponendo di uno come Lautaro che secondo me ha potenzialità straordinarie non del tutto espresse. Inoltre il ritorno di Lukaku potrebbe bloccare altre operazioni tecnicamente valide. La mia è soltanto un’opinione, non entro nel merito dell’operazione, tuttavia dico che solo partendo dalle conoscenze specifiche si possono risolvere i problemi del calcio italiano. I cui esponenti non possono certamente giocare con le stesse carte di 4, 5 club, dei colossi finanziari”.
“Nutro perplessità anche sugli acquisti di Origi e Di Maria, mentre credo che sia importante trattenere nel sistema Vlahovic, Leao, Chiesa. Un giocatore che farebbe comodo a tutti i club di vertice è Berardi, forse il migliore italiano in circolazione. Le stelle sono poche ormai e spesso inaccessibili, il potere d’acquisto dei club italiani si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. I nostri top non possono più competere con i ricchissimi inglesi e gli Stati sovrani. Ho letto che il presidente Casini conta di risolvere la questione delle commissioni degli agenti e altre storture del sistema con l’aiuto della Fifa. Dimostra di essere un neofita e un ottimista, di non essere a conoscenza della portata dei problemi, se ha ancora fiducia nella Fifa e in Infantino. Dal 2018 a oggi non è cambiato nulla, ovvero da quando la Fifa incontrò i più importanti agenti per fissare delle regole sui trasferimenti. Di nuove regole neppure l’ombra”.