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Liam Brady, ex calciatore dal 1980 al 1982, ha rilasciato delle dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, parlando di Dybala, del calciomercato e del momento della Juventus. Ecco le sue parole sulla situazione della Joya: “Dybala ha avuto una chance di firmare qualche mese fa, io mai. Capisco la Juve, ha un progetto per una nuova squadra e non credo sia stata ingiusta con Dybala. Ai miei tempi invece… Non ho paura di piangere se mi emoziono, oggi come allora. Quando la segretaria di Boniperti mi chiamò nel suo ufficio, compresi tutto. È stata la settimana più brutta della mia vita. Inizialmente, non volevo più giocare per la Juve, poi parlai con qualche persona e compresi. Mancavano tre partite, dovevo giocarle. A Trapattoni chiesi solo una cosa, di non calciare più i rigori. E lui scelse Virdis. Ma all’ultima giornata con il Catanzaro, sullo 0-0 fischiarono un rigore per noi. Virdis era uscito e il Trap mi guardò. Con gli occhi, mi chiese di calciarlo. Trovai il coraggio. Non fu un gran rigore, ma il portiere si tuffò dall’altra parte. Nella stessa situazione Dybala dovrebbe accettare, calciare, segnare. Faccia vedere che è un campione e un professionista.”
Su Pogba: “Un calciatore della Premier che consiglierebbe alla Juventus? Non Pogba. Guardatelo, è incostante, non aiuta la squadra. Il calcio di oggi è diverso. Non mi stupirei se il Liverpool rinunciasse a Salah. Nel calcio moderno tutti devono lavorare per la squadra. Vi faccio due nomi di due giocatori dell’Arsenal, che ovviamente seguo sempre. Bukayo Saka, che conoscete tutti, ed Emile Smith Rowe, che può diventare un grande giocatore. Ma nella partita dell’anno, il migliore è stato ancora un ragazzo di 36 anni. Modric. Un grande talento che si è perso? Forse Bendtner, che un giorno si nascose nel bagno delle donne per non farsi trovare da me.”
Sullo Scudetto: “Juve e Inter sono due squadre forti, anche se mi sembra che il Milan ora abbia il 50% di possibilità di vincere lo scudetto. Più di tutte, però mi fa piacere vedere il Napoli là davanti e non date la Juve per battuta. Se gli altri non reggono la pressione, la Juve c’è. Il mio primo scudetto a Torino lo abbiamo vinto così, con l’esperienza. E so che per Bonucci e Chiellini è l’ultimo tentativo di vincere insieme. Allegri dice quello che deve dire, non quello che pensa. È logico.”
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