La serata di ieri è stata davvero emozionante. Il popolo juventino ha tributato il suo omaggio a Giorgio Chiellini, che ha giocato la sua ultima partita allo Stadium. Dopo le celebrazioni avvenute a fine partita, il capitano ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Con il Messina è iniziata la storia che mi ha portato fino a qui. La decisione è maturata in mesi, settimane, non giorni. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto lasciare ad un livello alto e ci sono riuscito. È stata un’annata difficile, per la Juventus e per me, ma in cui ho dimostrato che le partite che riuscivo le facevo al mio livello. Tutto questo mi ha portato a lasciare adesso, lasciando spazio ai giovani. La Juve deve ripartire e i giovani devono prendersi le responsabilità e maturare. Ho aiutato e ho tarpato le ali a qualcuno, ora è giusto volino da soli. Farò il tifo per loro, da vicino o da lontano, e questa decisione l’ho presa con gioia e serenità“.
La mancata partecipazione al Mondiale ha influito: “Sarei voluto arrivare al Mondiale. Era il pallino che avevo dopo l’Europeo. È inevitabile non possa giocare partite ravvicinate, ma volevo essere parte del gruppo nazionale. Non è andata come volevamo e questo ha accelerato la mia scelta. Lascio una Nazionale e una Juve in buone mani“.
17 minuti giocati: “Uno per ogni anno di Juventus. La mia partita l’avevo fatto mercoledì’, la prossima sarà il primo giugno con la nazionale. Il resto era festa“.
A proposito di Nazionale, un possibile erede: “Faccio un esempio: quando Pirlo ha smesso, tutti erano preoccupati per un nuovo Pirlo, che però non c’è stato. Si è creata una squadra nuova, perché con quelle caratteristiche non c’era nessuno. Bastoni è fortissimo, ha caratteristiche diverse da me, ma l’Italia può dormire sonni tranquilli e lui verrà ricordato come Alessandro Bastoni“.
Le parole di Del Piero: “Nella mia carriera ho avuto tre capitani importanti. Alex, Buffon e Cannavaro, tre persone che hanno influito tanto. Sono stati degli esempi, ho preso tanto da loro, restando me stesso. Ho avuto compagni dai valori molto alti e queste cose le ho scritte ad un ex compagno come Pirlo. Lo spessore umano di queste persone ti aiuta a migliorare, avere queste persone è stato un vantaggio“.
Con Bonucci formavano la coppia poliziotto buono e poliziotto cattivo: “Ora quello buono dovrà essere Bonucci. Nella vita si cambia e si migliora e ci si adatta. Leonardo ha avuto la fortuna di condividere gli anni con queste persone e deve essere la persona che dovrà accogliere e mantenere l’equilibrio in una stagione, nei momenti belli e brutti. La nostra indole è stata questa, tutto cambia e va avanti e ora Leo ha una responsabilità in più e con cui certe persone fanno dei salti di qualità. Io li ho vissuto tra i 33 e i 35, dove ho alzato il mio livello, in pace con me stesso. In questi ultimi due anni ho avuto picchi alti per la visione diversa della vita che ho avuto. Questo passaggio è fondamentale e lo auguro a Bonucci“.