Bonucci: "Locatelli e Chiesa hanno già capito cosa significa giocare per la Juve" - JuveNews.eu

Bonucci: “Locatelli e Chiesa hanno già capito cosa significa giocare per la Juve”

Il difensore della Juve ha parlato nel programma diretto da Fedez, insieme a Giorgio Chiellini

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Il difensore della Juve e della Nazionale Leonardo Bonucci, ha parlato insieme a Giorgio Chiellini di molti retroscena avvenuti nel corso della sua carriera e lo ha fatto nel corso del nuovo programma ‘Muschio Selvaggio‘, diretto e condotto da Fedez.

SULLA SERIE AMAZON – All’inizio non ci pesava il fatto che ci fossero le telecamere, dopo due tre partite effettuate non ci facevi neanche caso. Le scene che si vedevano dentro lo spogliatoio erano vere ed erano le piu belle”. 

SUI GIOVANI – Cerchiamo di trasmettere a loro lo spirito Juve sin da subito. Gli facciamo capire cosa possono fare e cosa no e quelli che si vogliono fare aiutare sono quelli che poi vanno avanti. Nella Juve penso che Chiesa sia quello più equilibrato di tutti. Non è cosi scontato fare una stagione come quella che ha fatto lui lo scorso anno. Anche Locatelli è molto inquadrato, sta reggendo le pressioni che ti pone la Juve quando indossi questa maglia”.

SULL’EUROPEO – Siamo abituati a ricevere critiche anche dopo aver vinto un Europeo. Per noi è un ulteriore stimolo sapere che quelli che prima erano con te, ora sono contro di te. Dopo neanche un mese ritorna tutto alla normalità. La differenza di quando sei in Nazionale rispetto alla squadra di club, è che devi costruire un gruppo in un mese solo e a volte ti ritrovi a giocare insieme a persone con cui non hai mai giocato o lo hai fatto poche volte. La nostra fortuna è stata quella di aver fatto gruppo sin dal primo giorno e si percepiva subito qualcosa di diverso, lo dicevamo sin dall’inizio’. Tanti italiani ci hanno scritto e ringraziato da Londra. Se devo essere sincero ho avuto piu paura di uscire contro l’Austria che con il Belgio, è stata molto piu difficile a livello agonistico. Contro la Spagna abbiamo sofferto come dei cani ma alla fine siamo stati anche fortunati“.

 

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