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Il calciatore della Nazionale Italiana e della Juventus Leonardo Bonucci, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Foglio, ai quali è tornato a parlare del giro con il bus scoperto, fatto dalla Nazionale per le vie del centro di Roma dopo la conquista dell’Europeo: “Ho sbagliato lavoro: dovevo candidarmi, altro che giocare a calcio. Sarei un ottimo ministro della difesa. L’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto e siccome il pullman coperto a prescindere era stato bloccato e sarebbe comunque stato limitato nel passaggio a seguire dalla folla che era già in strada, le autorità hanno acconsentito all’utilizzo di quello scoperto dicendo che sarebbero stati in grado di gestire la situazione”.
“Noi non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni prima di quanto avvenuto in piazza del Popolo la sera prima e poi con il nostro passaggio in città. A ognuno il suo compito e il suo ruolo, è davvero semplicistico e molto italiano scaricare le colpe”.
Parole a cui fanno eco quelle di una fonte anonima interna alla società che ha fornito il bus alla Nazionale, la Big Bus Tours: “Dopo la partita con la Spagna ci hanno contattato, dicendoci che tra le varie ipotesi sul tavolo, in caso di trionfo con l’Inghilterra, c’era anche questa. Così abbiamo messo a disposizione uno dei nostri mezzi e ci siamo accordati su come operare. Lunedì, abbiamo ricevuto una chiamata dalla Federazione intorno alle 16.30 con la quale ci veniva chiesto di muoverci dal deposito verso il centro della città. Solo dopo, quando eravamo ormai lungo la strada, ci hanno chiamato una seconda volta e ci hanno comunicato di andare verso Palazzo Chigi”.
“Ci hanno aiutato a passare tra la folla, evidentemente erano state avvisate altrimenti ci avrebbero bloccato. Una volta giunti fino a Piazza Colonna, eravamo certi che i giocatori sarebbero saliti, nessuno ci sembrava si ponesse più il problema. La decisione era sicuramente già stata presa prima, nel momento in cui ci hanno avvisato di lasciare il deposito per raggiungere centro città. Eravamo un pochino preoccupati per la folla, la polizia però sapeva esattamente cosa dovevamo fare. Ci hanno comunicato quali strade avremmo attraversato e questo ci ha tranquillizzato, tanto è vero che non ci sono stati problemi di ordine pubblico”.