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Il difensore della Juventus e della Nazionale Italiana Leonardo Bonucci ha parlato intervistato dai microfoni di Rai Sport in occasione della sfida vinta dall’Italia contro San Marino per 7-0. Gli Azzurri si stanno avvicinando all’Europeo, e il difensore bianconero si è proiettato proprio alla competizione continentale commentando anche la sua centesima presenza in Nazionale: “Era importante arrivare a quota 100, ora ci prepariamo per giocare un grande Europeo. Ci sono squadre un gradino sopra, ma c’è tanta voglia di stupire. Questa settimana è stata importante, veniamo da un anno e mezzo senza soste e il mix trovato dal mister e presidente della Federazione ha dato i giusti effetti. Abbiamo ritrovato entusiasmo e voglia di stare insieme”.
Inevitabile l’argomento Juventus, con i saluti a Pirlo e il bentornato ad Allegri: “Mi ha detto di chiamarlo Andrea e non più mister. Ci ho parlato, per essere stato alla prima esperienza con tante difficoltà ha raggiunto grandi traguardi. Rispetto agli altri anni è mancato lo scudetto, ma era difficile. Sia per condizioni esterne che per il poco tempo che ha avuto. Ora pensiamo a quello che verrà, Allegri ci darà una grossa mano nella gestione del gruppo con la sua esperienza. Non vedo l’ora di ricominciare. Vedere gli altri che vincevano lo scudetto non è stato bello, partiremo ancora più carichi”.
Il numero 19 bianconero ha quindi dato il bentornato ad Allegri attraverso un post pubblicato sulle sue Instagram Stories: “BENTORNATO MISTER” la didascalia che accompagna la foto, con il “caso dello sgabello” di Oporto che sembra essere stato dimenticato dal centrale difensivo. E intanto attenzione alle ultime novità per il mercato bianconero, arriva una raffica di grosse notizie: “Colpo in pugno!” <<<
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Juventus che ha salutato cosi Andrea Pirlo: “Grazie, Andrea.Sono le prime parole che tutti noi dobbiamo pronunciare al termine di questa esperienza speciale vissuta insieme
Pochi mesi fa, Andrea Pirlo, icona del calcio mondiale, iniziava sulla panchina della Juventus una nuova avventura, la prima da allenatore.
Per farlo ci vuole innanzi tutto coraggio, oltre che consapevolezza dei propri mezzi, specie in un periodo segnato da mille difficoltà, con il mondo costretto dalla pandemia a reinventare le proprie regole giorno dopo giorno.
Lo ha fatto anche Andrea: ha iniziato (e di questo siamo sicuri: la sua sarà una brillante carriera da allenatore) un viaggio di trasformazione, cercando, e spesso riuscendo, a portare le sue idee e la sua esperienza da fuoriclasse in campo dall’”altro lato” della barricata.” (Juventus.com)