Massimo Bonini, ex calciatore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a Juventusnews24, parlando della stagione del club bianconero. Ecco le sue parole: “L’obiettivo della società nel corso della stagione era diventato il quarto posto ed è stato importante averlo raggiunto, anche se a inizio anno sicuramente si puntava ad altro. Fallimento? Difficile nominare questa parola, ma quando giochi nella Juve e arrivi secondo puoi considerarlo un fallimento. Lì si lotta sempre per vincere qualche coppa, andare il più avanti possibile in Champions… Non è nella mentalità del club accontentarsi di altro che non sia la vittoria, ma quest’anno ormai è passato e bisogna pensare al prossimo”.
Su Di Maria, vicino alla Vecchia Signora: “Folle discutere uno come lui, però se lo prendi è perché ti serve un calciatore pronto subito, non punti sicuramente su Di Maria per il futuro ma per tornare a vincere in poco tempo. Penso che stiamo parlando di giocatori che sono abituati ad alti livelli, non hanno problemi mentalità perché hanno sempre giocato in grandi squadre e l’esperienza vuol dire molto. Sono curioso di vedere come lo userebbe Allegri, presumo in un 4-3-3 con Chiesa a sinistra. La scelta di dare via Dybala mi fa pensare che il tecnico non voglia più puntare su un modulo con trequartisti o seconde punte”.
Su Platini: “Era un giocatore meraviglioso, non devo stare qui a dire io cosa sapeva fare. Era un giocatore che sapeva fare tutti i ruoli, era un nove e mezzo che sapeva fare gol, impostare, recuperare palla, sapeva giocare. Faceva la differenza. E poi era preciso nelle punizioni come nessun alto. In cinque anni con lui non l’ho mai visto allenarsi in settimana nel calciarle, forse giusto una volta. Ma era comunque un dono che gli ha dato madre natura, non aveva bisogno di lavorarci su più di tanto”.