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Zbigniew Boniek, ex attaccante della Juventus e della Nazionale polacca, è stato intervistato dai microfoni di La Repubblica, ai quali ha ricordato Giampiero Boniperti, il “presidentissimo” bianconero scomparso all’età di 92 anni per un’insufficienza cardiaca:
“Quando ci parlavi aveva sempre qualche suggerimento da darti, con pensieri a cui non avevi pensato. Un aneddoto su di lui? Dieci anni fa incontrò Platini a una cerimonia. Gli andò incontro e gli disse davanti a tante persone: ‘Accidente Michel, come sei ingrassato. Se vieni in Italia ti porto dal mio dietologo’. E Michel gli rispose: ‘Va bene presidente, ma prima ti porto io dal mio neurologo’. Sorrisero molto entrambi. Avevamo quasi paura di lui. Al primo anno le cose non andavano bene e mi chiamò con Platini nel suo ufficio. Aveva elencato i problemi su una lavagna. Platini gira la lavagna e gli dice: se toglie questo, cambi sistema, mi fai giocare qui, vedrai. E così fu: Michel segnò 16 gol”.
Boniperti che era così stato ricordato da Alessandro Del Piero ai microfoni di Sky Sport: ”
“Il mio pensiero va al percorso fatto sui suoi dettami, da quello che è scaturito da quel pomeriggio a Udine, quando l’ho conosciuto. Una delle prime cose che amava dire era “Tagliati i capelli” per dare un segnale su quello che era lo stile Juventus. Conosco in maniera personale il figlio e il nipote e quindi c’è un grande dispiacere ma sono felice che ci sia questo ricordo. Ha sacrificato la sua vita per la Juve. Il nostro rapporto mi ha sempre affascinato perché ho conosciuto poche persone carismatiche come lui, al di là delle scelte personali. Era un vincente di natura, una bella persona sotto tutti gli aspetti. Penso che questo lo abbia riconosciuto tutto il mondo ed è un bellissimo segnale. Avevo diciott’anni, ero super eccitato e avevo l’ambizione di firmare il mio primo contratto. Uno si fa degli schemi in testa ma una volta arrivato lì sono saltati. Lui era semplice e diretto. Mi ha portato nella sala dei trofei e mi ha detto: “Spero tu ci possa aiutare a vincere ancora”. Poi mi ha detto: “Firma qui, poi metto io la cifra sul contratto”. Io non avevo intenzione di ribattere, ho firmato il contratto in bianco che abbiamo ripreso anche nel mio ultimo contratto. È stato un episodio simpatico e non ho assolutamente alcun rimorso”.