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L’ex tecnico dello Sporting Lisbona Laszlo Boloni, allenatore ungherese che ha lanciato Cristiano Ronaldo ai tempi della squadra portoghese, ha parlato intervistato dai microfoni de L’Equipe, in vista della sfida tra Portogallo e Francia, una delle più affascinanti della fase a girone degli Europei che sta per volgere al termine, che vedrà contro il numero 7 portoghese e un altro giocatore allenato dal tecnico in passato, Varane: “È stato bellissimo parlare con i genitori di Varane al Lens, mi chiesero timidamente: ‘Pensa che nostro figlio ce la farà?’ Mi è successa la stessa cosa con la madre di Ronaldo a Madeira. Uno dei segreti di questi ragazzi è un fortissimo rapporto d’amore con i genitori. Credo che sia un qualcosa che dia la serenità necessaria per rendere ai massimi livelli nello sport. Cristiano poteva diventare più forte di Eusebio, mentre Varane è tra i grandi difensori francesi di sempre. Al Lens dissi che poteva essere quello che Ronaldo è per gli attaccanti. Cristiano ha un’arroganza e un egoismo che sono tipici del suo ruolo”.
L’ex tecnico continua poi tessendo le lodi di Cristiano Ronaldo e spiegando quello che differenzia il portoghese dagli altri giocatori: “L’aggressività che si vede in Cristiano si vede di meno in Varane. Ma dipende anche dal loro passato. Ronaldo ha lasciato la sua famiglia a 12 anni per vivere in un centro sportivo che non era come lo vediamo oggi. Non aveva nessuno che potesse consolarlo, mentre Varane poteva tornare a casa quando voleva. A Quaresma piaceva lo spettacolo, anche a Cristiano, ma lui era concentrato a essere il migliore del mondo. Negli allenamenti di solito mi fermavo con gli attaccanti, c’erano Jardel, Joao Pinto, Niculae e lui. Cristiano non riusciva mai a superare Jardel e non lo poteva accettare. Mi diceva: ‘Andiamo mister, un’altra serie, un’altra serie'”.