Alessandro Birindelli ha parlato in una lunga intervista a Tuttosport. Questa la sua opinione sull’addio di Giorgio Chiellini: “Se penso alla Juve del 2002, avevamo sei-sette giocatori con la sua straordinaria personalità, con il suo carisma. Ora ne vedo molti meno, quindi capisco molto bene i motivi che portano la Juventus a inseguire gente come Pogba e Di Maria: serve personalità per evitare i risultati altalenanti dell’ultimo campionato, in cui bastava essere più focalizzati per poter lottare per lo scudetto con Milan, Inter e Napoli. Appena la Juventus ritroverà il senso di appartenenza, come quello che ha contraddistinto l’era Lippi, tornerà grandissima. In questo senso, avere elementi di spessore umano all’interno del gruppo, aiuta tantissimo: per vincere serve questo, non ci sono altre ricette“.
Su Vlahovic: “Anche questa volta la Juventus è andata a prendere il meglio a gennaio con Dusan Vlahovic, anticipando tutta Europa. E magari arriveranno anche altri campioni per l’attacco. La società sa sempre ciò che sta facendo: si può anche non vincere per un breve periodo di tempo perché è impossibile riuscire a trionfare ogni anno, ma la Juventus è un club che si muove sempre con la massima attenzione e con obiettivi molto chiari. Per cui, anche sul mercato, sono certo che la società farà il proprio dovere come al solito“.
Poi un confronto fra allenatori bianconeri: “Allegri somiglia più di molti altri a Lippi. Anche sul piano della comunicazione trasmettono gli stessi concetti, nella stessa maniera: la toscanità aiuta in questo senso. Devo essere onesto: molte volte anche la Juve di Lippi non giocava benissimo, ma contava più di qualsiasi altra cosa portare a casa il risultato. Il resto passava inevitabilmente in secondo piano, perché in un club come questo il Dna vincente predomina sul gioco. Allegri ha gli argomenti giusti per aprire un nuovo ciclo di vittorie, proprio come fece Lippi quando tornò sulla panchina bianconera“.