Bertelli: "Dybala ha pagato molto il COVID. Chiellini dovrà essere gestito" - JuveNews.eu

Bertelli: “Dybala ha pagato molto il COVID. Chiellini dovrà essere gestito”

Paulo Dybala
L'ex preparatore della Juventus ha parlato

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L’ex preparatore atletico della Juventus Paolo Bertelli, ha parlato in un’intervista a 360 gradi, intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport: “Ci aspetta un torneo in coda ad una stagione mai vista. Si gioca oltre ogni limite, ormai. Personalmente vengo da 65 partite, tra il 4 giugno 2020 e il 22 maggio 2021. Vale per me, vale soprattutto per molti giocatori che magari hanno avuto, dentro il periodo, anche dodici partite della Nazionale. Infortuni? Diciamo che la natura degli infortuni, soprattutto muscolari, è in genere di media gravità. Ma il carico di stress accumulato, con la pandemia poi, fa sì che fisiologicamente certi ritmi non si reggano. E non è il calendario europeo il problema, anzi”.

“Sette partite in un mese? Direi che l’ottimo sarebbe 6 in quattro settimane, alternando i tre impegni con due finestre vuote. Il problema è che c’è chi arriva avendone giocate anche 10 in un mese, come capitato alla Juve tra il 3 gennaio e il 2 febbraio. Adesso, più che allenare, si tratta di mantenere brillanti i ragazzi, sapendo che chi gioca meno ha bisogno di un lavoro mirato, non solo di freschezza”.

“Adesso hai la precisa percezione del rischio. Che è cresciuto a causa del peso della pandemia: l’ansia, la condizione psicologica ha pesato, come hanno pesato gli strascichi del Covid, su chi lo ha preso e su chi è stato costretto a saltare la turnazione di reparto, per l’assenza di un compagno positivo. Esempio di chi ha pagato un prezzo alto al Covid è Dybala, che non ha ritrovato il suo miglior rendimento. Verratti ha avuto ora lo stesso problema di Paulo. Adesso che è guarito clinicamente a livello funzionale, dovrà essere bravo a gestire la soglia del dolore nel fondamentale più banale: il passaggio di interno”.

Chiellini sta bene da tempo, dopo che a dicembre-gennaio ha seguito un programma mirato, giocando meno, allenandosi di più. Dovrà essere gestito negli impegni ravvicinati. Per fortuna che i cambi sono rimasti 5 a partita. Favoriranno le più forti ma sul piano della salute aiutano tutti gli atleti. Purtroppo in Inghilterra le hanno già tolte: troppe spese… Bisognerebbe che uno fosse come Kantè”.

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